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Slow Wine Vino buono naturale ed etico … Buono e naturale. Pulito ed etico. Il vino protagonista della terza edizione di Slow Wine Fair a BolognaFiere (che promuove l’evento con SANA, Salone Internazionale del Biologico e del Naturale, con la direzione artistica di Slow Food) da domenica a martedì. Sotto la lente, i temi della biodiversità, della sostenibilità ambientale e dell’equità sociale. Circa 1.000 espositori, oltre 300 in più rispetto all’edizione 2023, e più di 500 dei quali rappresentati da cantine certificate biologiche, biodinamiche o in conversione, provenienti da tutte le regioni italiane e da 27 Paesi dei cinque continenti, e oltre 5.000 etichette in degustazione attendono appassionati, buyer e professionisti. A Slow Wine Fair le occasioni di conoscenza e approfondimento sono offerte dal ricco banco d’assaggio, dalle 16 Masterclass e dalle conferenze e presentazioni in programma nello Spazio Reale Mutua, nella Demeter Arena e in Casa Slow Food, senza contare le iniziative promosse dalle istituzioni territoriali, tra le quali Regione Lazio - Arsial e Agenzia Laore Sardegna, per un totale di oltre 70 eventi. “Il tema della sostenibilità è per noi prioritario, come testimonia l’esperienza maturata in ben 35 edizioni di SANA - spiega Domenico Lunghi, Direttore delle Manifestazioni Dirette di BolognaFiere -. Per questo abbiamo lanciato un’alleanza strategica con Slow Food, coinvolgendo anche FederBio”. “Questa è una fiera ambiziosa - dice Giancarlo Gariglio, curatore della guida Slow Wine e coordinatore della Slow Wine Coalition - con un chiaro obiettivo: cambiare l’approccio all’agricoltura attraverso la produzione del vino”. Giunto alla seconda edizione, il “Premio Carta Vini Terroir e Spirito Slow” è assegnato da appassionati e professionisti a enoteche, ristoranti, osterie, bistrot, pizzerie che valorizzano i vini di una delle 12 categorie territoriali e tematiche in concorso. Sono oltre 500 le realtà candidate dagli appassionati. Lunedì alle 11 le premiazioni. Oltre al vino, alla Slow Wine Fair si conferma la presenza della “Fiera dell’Amaro d’Italia” (quarta edizione), con un’area dedicata dove produttori d’eccellenza espongono i propri amari. Sono 23 gli espositori selezionati da Amaroteca e dall’Associazione Nazionale Amaro d’Italia, alcuni dei quali raccontano i propri prodotti nel corso delle Masterclass. Novità di questa edizione è, poi, lo Slow Bar, uno spazio di incontri e degustazioni legato al mondo degli spirits. Circa 200 i ‘selected buyer’ e professionisti, per i quali Slow Wine Fair 2024 è aperta tutti i giorni. Si sono già registrati alla fiera e possono contare anche sul supporto del digitale, grazie al servizio di matching reso possibile dalla piattaforma B2Match. Ampio e articolato il mondo Horeca, impreziosito dal coinvolgimento della rete di ristoratori amici di Slow Food. Slow Wine Fair pone l’accento anche su importatori e distributori nazionali, i cui cataloghi rispecchiano la selezione presente all’evento. A questo si aggiunga un grande lavoro di scouting degli operatori esteri insieme a ICE e agenzie specializzate: Faye Cardwell (Baviera, Germania), Danitacom (Danimarca), Strive International Consulting Ltd. Tra i luoghi di confronto, lo Spazio Reale Mutua è rivolto alle tematiche del suolo, del biologico e della filiera del vino. Al padiglione 15, conferenze in cui esplorare le diverse sfaccettature della sostenibilità in campo vinicolo. Al padiglione 20 (Demeter Arena) il focus è, invece, su biodinamica, agroecologia e sostenibilità. Tra gli esperti di questa edizione Adriano Zago, consulente e formatore, fondatore e direttore del primo master internazionale in biodinamica per il vino e vignaiolo, e Lydia e Claude Bourguignon, microbiologi dei suoli e vignaioli. Grazie al loro intervento viene approfondito il concetto di suolo sano, tra fertilità e rigenerazione. In Casa Slow Food, al padiglione 15a, riflettori accesi su alcune storie che stanno contribuendo a cambiare l’approccio al sistema vitivinicolo e non solo. Si comincia domenica alle l3 con ‘Intrepide’ di Laura Donadoni, la raccolta pubblicata da Slow Food Editore che analizza il ruolo della donna nel mondo del vino, per proseguire con il Geoportale della cultura alimentare: il racconto enogastronomico del patrimonio culturale italiano. Presente anche Massimo Montanari, uno dei massimi storici dell’alimentazione, che lunedì alle 15, attraverso il suo libro ‘Amaro. Un gusto italiano’, esplora questo tratto distintivo della nostra cultura, scavando tra fonti letterarie e trattati di botanica, agricoltura, cucina, dietetica.

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