“Stordito dalla gioia, ma non mi sento arrivato” ... Lo chef dell’Osteria La Francescana di Modena: con me lavora una squadra multietnica... Massimo Bottura è un uomo felice. “Felice non basta: sono emozionato, allegro, pieno di energie. Questo riconoscimento è fantastico, forse il più importante della mia vita”.
Pensava di arrivare così in alto, quando ha cominciato?
“Diciamo che lo sognavo. Sto attraversando un periodo magico, in cui i sogni di un tempo si avverano. Quando ho aperto la Francescana, nella primavera del ’96, l’obbiettivo era fare bene, lavorare seriamente, creare senza perdere contatto con la realtà. Ecco, credo che siamo a un buon punto della strada”.
La sua brigata di cucina è tra le più giovani e multietniche.
“Ne sono orgoglioso. Nella mia cucina lavorano fianco a fianco bulgari, lituani, tunisini, giapponesi: e’ è una bellissima armonia. È un gruppo di grande solidità, basato sulle energie e sulle sinergie, pieno di entusiasmo, dove ognuno è conscio del suo ruolo e non pesta i piedi agli altri. Nell’ultimo anno, è stato rafforzato anche il lavoro di sala”.
Onori e oneri del primato?
“Sono ancora stordito dalla gioia, ci vorrà qualche giorno per inquadrare bene questo nuovo status. Avverto che oltre alla soddisfazione c’è un segnale di responsabilità: nei confronti dei clienti che ci seguono con tanta passione, ma anche dei tanti ragazzi che mi chiamano da tutto il mondo, per venire a lavorare alla Francescana. È importante pensare e lavorare in modo intelligente, pensando di essere sì degli educatori del gusto, ma con naturalezza e discrezione. Essere di esempio per gli altri, ma restando con i piedi ben per terra”.
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