Questione di famiglia ... Dalla Ferrero a Ponti, senza dimenticare Balocco e i migliori vignaioli regionali... Da qualche tempo i riflettori della stampa economica mondiale sono puntati su Alba. E sull’industria agroalimentare piemontese. Merito della Ferrero, che potrebbe essere coinvolta nella scalata alla britannica Cadbury e rafforzare il suo ruolo ai vertici del comparto mondiale. Ma la Ferrero rappresenta il picco di un iceberg la cui base è formata dagli innumerevoli piccoli e medi produttori di qualità delle ben 370 specialità tradizionali... ...Quanto al nettare di Bacco prima di tutto il vino dei re e re del vino: il Barolo. Per esempio, da Vietti, Aldo Conterno, Bruno Giacosa, Fontanafredda, Boroli, imprenditori attivi in diversi settori che nella cantina La Brunella declinano esclusivamente cru, per oltre il 60% venduti all’estero. Ma le uve Nebbiolo non danno solo Barolo. Ed ecco quindi il Gattinara di Antoniolo o di Anzivino oppure il Barbaresco di Angelo Gaja. Ma il Piemonte vitivinicolo offre ancora molto. Tra i tanti il Dolcetto (per esempio di Dogliani con Boschis); la Barbera, con il Bricco dell’Uccellone, nato dall’intuizione di Giacomo Bologna; il Moscato d’Asti di Bera. E per chiudere in bellezza le grappe di Mazzetti o di Berta.
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