02-Planeta_manchette_175x100
Allegrini 2024

La Repubblica

Peso, età e piccoli sorsi, ecco la formula perfetta per evitare la sbronza ... Oltre l’etilometro: incide anche il ceppo etnico... Peso, età, razza, dieta alimentare, velocità d’ingestione: cinque variabili da inserire nel calcolo, più altri aggiustamenti per rettificare il tiro. È la matematica dell’alcolismo. Una scienza indispensabile per sopravvivere; o almeno, per non finire in carcere mentre si guida su un’autostrada americana. In questa stagione di vacanze il manuale del bevitore moderato è una lettura indispensabile anche per tanti italiani in vacanza negli States. Qui i controlli con l’alcoltest sono frequenti, basta superare di poco il limite e scattano sanzioni pesanti. La prima notte in guardina è praticamente certa; seguono il ritiro della patente, multe che possono arrivare a migliaia di dollari. I vantaggi: meno 50% di morti in incidenti stradali dovuti all’alcol, dal 1980 a oggi. Perciò è d’interesse universale la “matematica dell’alcolismo” che il “Wall Street Journal” spiega ai lettori. Partendo da un mistero: perché l’effetto dell’alcol è variabile, spesso imprevedibile? Perché ad alcuni “dà alla testa” prima? Quali sono le bevande più micidiali? C’è chi crede di aver bevuto “un paio di birrette” innocenti e si trova in manette, con l’etilometro ben oltre lo 0,08% di alcol nel sangue, che corrisponde a (0,8 g/l, che è consentito sulle strade americane (solo agli adulti, attenzione: sotto i 21 anni lo zero assoluto è tassativo). Alcune regole sono di buon senso comune, spiega Samir Zakhari che dirige il National Intitute of Alcohol Abuse. Un buon vino sorseggiato lentamente finisce nel sangue in modo graduale, a differenza di un liquore buttato giù d’un sorso. Donne e anziani raggiungono più rapidamente la soglia d’intossicazione. I cocktail che mescolano alcol e bevande gassate arrivano nella circolazione sanguigna più in fretta perché il gas irrita le pareti gastriche e accelera l’assorbimento. Per le mescolanze di alcol con bevande zuccherate o caffeinate c’è un effetto-illusione, l’evidenza empirica dimostra che i consumatori hanno tendenza ad ingurgitare questi mix in maggiori quantità. Attenti al ceppo etnico: per ragioni genetiche molti asiatici hanno meno resistenza all’alcol, la loro pressione sanguigna sale più rapidamente dopo il primo bicchiere. “Altri fattori da includere nel calcolo - spiega Zakhari - sono stanchezza, stress, malattia, depressione, tutti amplificano l’impatto dell’alcol sui riflessi”. Di una cosa l’esperto è sicuro: “Il bevitore non èun arbitro attendibile, non basta che lui o lei si sentano lucidi perché lo siano davvero”. Le conseguenze dell’alcol sono la risultante di un metabolismo complesso: “Dallo stomaco all’intestino, il liquido finisce nel sangue dove viene trasportato al fegato, lì inizia ad essere metabolizzato attraverso gli enzimi. Il fegato in media riesce a “frantumare” l’alcol al ritmo di un bicchiere all’ora”. La prima variabile è la velocità d’ingestione: chi beve lentamente, restando sotto un bicchiere all’ora è certo di non avvicinarsi alla soglia di rischio. Ma una volta raggiunta l’ebbrezza, anche lieve, i tempi di smaltimento variano molto. La media è di una riduzione dello 0,15% all’ora, ma qui intervengono le altre variabili. Un maschio di 90 chili smaltisce l’alcol molto più velocemente di un uomo di 60 chili; gli anziani e le donne smaltiscono più lentamente. Una delle ragioni: il corpo di un anziano o di una donna contiene meno acqua, il che automaticamente fa salire il numeratore nel conteggio della percentuale di alcol. È vero che l’assuefazione all’alcol può aiutare: gli alcolisti tendono ad avere un tasso alcolemico nel sangue un po’ più basso, a parità di consumo, perché il loro fegato produce una maggior quantità dell’enzima citocromo P450 Iie 1. “Attenti alle sostanze che falsano i controlli - avverte l’esperto - c’è chi è finito oltre il limite legale perché si era sciacquato la bocca con disinfettanti aromatizzati che hanno particelle d’alcol”. Lunghi digiuni, diabete e riflussi gastrici possono danneggiare: generano acetone che “sballa” la lettura dell’etilometro. “E non v’illudete che dopo la sbronza serva lavarsi la faccia con acqua gelida o ingurgitare tanto caffè: migliora la lucidità, ma non cambia il risultato dell’alcoltest”.


L’effetto dell’alcol sull’organismo

0,2 g/l: riflessi leggermente disturbati; ridotta percezione del rischio

0,4 g/l: movimenti bruschi, difficoltà nella coordinazione; capacità di calcolo rallentate

0,5 g/l: visione laterale ridotta; -30/-40% nella percezione di suoni e segnali luminosi

0,6 g/l: ostacoli percepiti con ritardo; facoltà visiva laterale fortemente compromessa

0,7 g/l: tempi di reazione compromessi; grande difficoltà nell’esecuzione di movimenti consueti

0,9 g/l: compromessa la valutazione delle distanze;
1,0 g/l: ebbrezza manifesta, euforia, capacità di reazione molto bassa, disturbi motori, equilibrio precario

oltre 1,0 g/l: stato di confusione mentale, perdita della lucidità; sonnolenza


Quanto si tollera l’alcol?

Caso 1 - Donna. Peso: 45 kg; pasto: non ha cenato; alcolici: una birra leggera - un aperitivo alcolico; alcolemia attesa: 0,88 grammi per litro.

Caso 2 - Donna. Peso: 60 kg; pasto: ha cenato; alcolici: due superalcolici (60°); alcolemia attesa: 0,70 g/l.

Caso 3 - Uomo. Peso: 75 kg; pasto: non ha cenato; alcolici: due birre speciali (13-14°); alcolemia attesa: 0,82 g/l.

Caso 4 - Uomo. Peso: 55 kg; pasto: non ha cenato; alcolici: una birra a doppio malto - un superalcolico di media gradazione (54°); alcolemia attesa: 1,07 g/l.


Gli italiani e l’alcol

Consumatori regolari...

uomini 58,5%

donne 41,5%

Consumatori occasionali...

uomini 49,8%

donne 50,2%

Non beve mai 1 italiano su 5.


Giovani e consumo di alcolici (13-25 anni)

11% consuma in modo regolare

21% consuma in modo occasionale

23% consuma con modalità rischiose (binge drinking).


Il tasso alcolemico è la quantità di alcol nel sangue

Attualmente, in Italia, il valore limite stabilito per la guida è di 0,50 g/l = 50 mg/dl

Il valore non dipende solo dalla quantità di alcol ingerita ma da altri fattori come peso, stato di salute, età, sesso e stato di digiuno o sazietà

A stomaco pieno viene ritardato il passaggio dell’alcol nell’intestino così il picco alcolemico viene raggiunto in tempi più lunghi.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Pubblicato su