Vino ... Le bottiglie “musicali” e il manifesto anti ansia ... “Ho la fortuna di essere diventato cieco e di dover trovare il mio miglior rifugio proprio nella musica”. Rieccolo Luigi Veronelli, 4 gennaio 2004, sul Corriere. “Ogni buon assaggio di Brunello di Montalcino - qualsiasi il cru - mi ricorda Gustav Mahler”, scriveva. Sono passati 8 anni (29 novembre 2004) dall’addio a Veronelli. Pare di risentirlo scorrendo pensieri, appunti, disegni (il suo incessante scavare nella cultura materiale) racchiusi nel libro-scrigno di Rota e Stefi che ha per sottotitolo un inno alla gioia: “La vita è troppo corta per bere vini cattivi”. Non sono indispensabili i corsi di degustazione: si può afferrare il senso di un vino anche attraverso la musica, accostando il piacere per il suono a quello per il “liquido odoroso”. Così lo chiama Sandro Sangiorgi, fondatore di Porthos, rivista che spazia dal Teroldego a Roland Barthes. In una lezione a Milano, Sangiorgi evocò un quartetto di Brahms per descrivere un Barolo. Chissà quali suoni verranno alla mente scoprendo il primo Metodo classico wagneriano, un’edizione limitata di Bellavista Riserva 2004 che sarà aperto il 7 dicembre alla Scala, alla prima del Lohengrin. Musica e vino insieme, quindi. Perché “la terra ha musica per coloro che ascoltano”. Un verso di Shakespeare che può sintetizzare l’ultimo libro di Eric Asimov, “How to love wine”, manifesto contro il linguaggio dei critici che genera ansia e confonde i consumatori. “Il vino è espressione di cultura e non può essere pienamente compreso al di fuori di questo contesto”, scrive l’esperto del New York Times, facendosi beffe delle degustazioni alla cieca e dei punteggi delle guide. Buone letture, qualche bottiglia da scoprire e una passione da nutrire (e condividere) facendo visita a vignaioli e cantine: è tutto quello che serve per avvicinarsi in modo semplice e diretto al vino. “Una bevanda di piacere - la descrive Sangiorgi -, dunque contenuto e contenitore, carne e respiro, sangue e nervi, accoglienza e complessità, sogno e riflessione”. Come la musica.
Vino da collezione
Avvolta dallo spartito di Wagner della prima della Scala. Riserva Vittorio Moretti 2004 di Bellavista, partner del teatro. L’edizione è limitata: 5.000 le bottiglie (più 100 magnum), dai proventi arriverà un aiuto ai giovani dell’Accademia. Il 2004 è stato anche l’anno della riapertura della Scala dopo i restauri.
Vini da leggere
Colta, attenta e divertente biografia in forma alfabetica del padre della critica enologica italiana (con molti documenti inediti) di Gian Arturo Rota e Nichi Stefi. Edizioni Giunti/Slow food
Vino da versare 1
“Hai un cognato eno-snob?” Il Los Angeles Times consiglia un super bicchiere “per tutti i tipi di vino”, il francese 100 Punti, Lalique, ideato dal critico James Suckling
Vino da versare 2
Graal è il decanter consigliato per Natale da Will Lyons del WaIL Street Journal. Sembra un calice gigante, contiene un litro di vino. Prodotto dalla tedesca Spiegelau, distribuito da Caraiba.
Vino da viaggiare
Wine Traveller, per iPhone e iPad, una guida con le recensioni di 1.400 cantine italiane con idee per le visite
Vino da trasportare 1
La rivista Wine spectator consiglia VinniBag, con camere d’aria gonfiabili, per proteggere vino e olio (e anche altri oggetti fragili). Un consiglio: si può usare anche in ufficio come poggiatesta o cuscino per la schiena
Vino da trasportare 2
Per imbarcare il vino in aereo sicuri che arrivi integro. Molti i modelli: questa Samsonite contiene 12 bottiglie
Vino da stappare
Bottiglie vintage da stappare? Il cavatappi consente di farlo, grazie a un sistema con due lame, senza rompere il tappo diventato fragile.
Vino digitale
Da Albarella a Zuncai, la prima affascinante classificazione (ufficiosa) di 170 vigne di Barolo. Un ebook firmato Alessandro Masnaghetti di Enogea
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