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Confiscate al boss mafioso Michele Greco, le terre di Feudo Verbumcaudo in Sicilia sono ora un presidio di legalità, e rinascono grazie al vino: è qui che, nel vigneto “Placido Rizzotto”, volontari e istituzioni hanno vendemmiato per la prima volta

Italia
Nelle terre del Feudo Verbumcaudo, nel Comune di Polizzi Generosa, in Sicilia, vendemmia della legalità, con Libera Terra

Il mondo del vino regala spesso storie belle ed importanti. Alcune, come questa, lo sono più di ogni altra, perché sono storie di rinascita e di legalità. Confiscate al boss mafioso Michele Greco e colpite, ancora una volta, appena un anno fa da un colpo d’arma da fuoco esploso contro la tabella con il simbolo della Repubblica Italiana posto sul vigneto “Placido Rizzotto” ma che non è riuscito a scoraggiare il Consorzio Madonita Legalità e Sviluppo ed i volontari della Cooperativa Lavoro e Non Solo qui impegnati con il sostegno di Libera Terra, le terre del Feudo Verbumcaudo, nel Comune di Polizzi Generosa (Palermo), sono un nuovo presidio di legalità. È qui che, nei giorni scorsi, proprio nel vigneto intitolato al segretario della Camera del Lavoro di Corleone, ucciso da Cosa Nostra 66 anni fa (il 10 marzo 1948), volontari ed istituzioni si sono ritrovati per la prima “vendemmia della legalità”.

Le vigne del Feudo Verbumcaudo sono alla prima produzione, e vi si coltivano Cataratto ed altri vitigni autoctoni impiantate grazie ad un progetto finanziato dall’Irvo-Istituto Regionale Vini e Oli di Sicilia per preservarli, con la produzione dei primi vini attraverso vinificazioni sperimentali. “Su una porzione del fondo, l’Irvo ha realizzato la “Banca del germoplasma viticolo siciliano” - ricorda il direttore Vincenzo Cusumano - con l’impianto di un vigneto sperimentale a contro spalliera che ospita una trentina di varietà autoctone. Stiamo testando alcune di queste varietà, in collaborazione con alcune aziende del settore, per verificare le potenzialità produttive e di mercato di questi vitigni”.

“Grazie all’impegno di volontari ed istituzioni, lo Stato si è riappropriato di un’area dove in passato la mafia dominava e spadroneggiava - ha spiegato l’assessore all’agricoltura della Regione Sicilia, Antonello Cracolici - ora queste terre sono diventate un presidio di legalità ed un luogo di produzione. L’Assessorato all’Agricoltura sta lavorando in sinergia con i sindaci del Consorzio Madonita Legalità e Sviluppo e con la Cooperativa Lavoro e Non Solo. In questi luoghi stiamo portando avanti progetti per la conservazione delle varietà vitivinicole siciliane, la produzione di specie da reddito e la sperimentazione sul potenziale produttivo di alcune varietà minori di vigneto autoctono”.

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