Si fa sempre più accesa, e complessa, la concorrenza tra le tre grandi fiere del vino d’Europa, non a caso le più importanti del mondo, che si sfidano ormai a viso aperto per un primato capace di spostare gli equilibri commerciali dell’intera filiera. Una sfida che non riguarda solo gli eventi principali, ossia la ProWein di Düsseldorf, il Vinitaly di Verona ed il Vinexpo di Bordeaux, in rigoroso ordine cronologico (almeno per ora, visto che la kermesse francese, dopo le difficoltà dell’ultima edizione, potrebbe decidere per uno spostamento di agenda, ndr), ma anche i progetti in giro per il mondo.
L’ultimo è di ProWein, diventata ormai il punto di riferimento per il business enoico, che sponsorizzerà la Texsom Conference, la conferenza degli enologi texani di scena fuori Dallas dal 12 al 14 agosto. Non un appuntamento di primissimo piano, ma sono comunque attesi almeno 1.200 professionisti del vino, di cui 800 sommelier da tutti gli Stati Uniti, una buona base su cui lavorare per la prossima edizione di Prowein, dove i buyer d’Oltreoceano crescono di anno in anno. Una strategia che, vista dalla Francia, assume i contorni di un “sabotaggio” (il magazine online Vitisphere scrive di “reazione”, ndr) alla tappa di New York di Vinexpo, in programma il 5 ed il 6 marzo 2018, giusto qualche giorno prima della fiera di Düsseldorf, in calendario dal 18 al 20 marzo.
Difficile capire cosa ci sia di vero, di certo lo scontro è diventato globale, e se Vinexpo rincorre ProWein ad Hong Kong per l’egemonia sul fiorente mercato asiatico, la sfida sul mercato più importante del mondo non è che l’ultimo episodio di un confronto destinato ad esacerbarsi. Con Vinitaly sullo sfondo, che però all’estero punta su strategie diverse, ed in Italia non ha poi molto da temere: il format è unico, il legame con la città di Verona solido, per gli operatori italiani è un momento di incontro irrinunciabile, ed anche i buyer stranieri ne fanno difficilmente a meno ...
Piermichele Capulli
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