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Dopo il via libera della Corte dei Conti al decreto del Ministero delle Politiche Agricole per la campagna 2017-2018, ecco il decreto direttoriale che apre la “corsa” ai fondi Ocm vino per la promozione nei Paesi Terzi. C’è tempo fino al 3 novembre

Italia
Ocm, arriva il tanto atteso via libera ai fondi Comunitari per la Campagna 2017/2018

Dopo il via libera della Corte dei Conti al decreto del Ministero delle Politiche Agricole per la campagna 2017-2018, pubblicato già da qualche giorno sul sito del dicastero guidato da Maurizio Martina (https://goo.gl/AJYiU6), arriva anche il decreto direttoriale “OCM Vino - Misura Promozione sui mercati dei Paesi terzi - Avviso per la presentazione dei progetti campagna 2017/2018. Modalità operative e procedurali per l’attuazione del Decreto del Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali n. 60710 del 10 agosto 2017”, ancora in corso di registrazione alla Corte dei Conti e all’Ufficio Centrale di bilancio, ma che sblocca definitivamente la “corsa” ai fondi, per un budget complessivo di 102 milioni di euro, di cui 70 gestiti dalle Regioni e 32 a livello nazionale, per la promozione nei Paesi Terzi. Adesso, c’è tempo fino al 3 novembre per le aziende per presentare i propri progetti, nazionali, regionali o multiregionali, che dovranno avere una durata massima di 12 mesi, e che verranno valutati da un’apposita commissione, che ne deciderà l’ammissibilità. I beneficiari potranno quindi stipulare i contratti con l’ente pagatore, Agea, entro il 20 febbraio 2018, e le azioni previste potranno iniziare già dal giorno successivo.

Tutto a posto? Sì, ma c’è ancora qualcosa da limare e rivedere, perché come sottolinea “Agricolae” (www.agricolae.eu) nel decreto direttoriale c’è ancora un’incongruenza: l’articolo 8 dell’attuale decreto, firmato dal Direttore Generale Francesco Saverio Abate, che riguarda i termini di valutazione dei progetti, fissa al 20 febbraio 2018 il termine entro il quale l’Agea stipula i contratti con i beneficiari, ma l’articolo 5 del decreto Martina prevede che “le attività sono effettuate a decorrere dal primo giorno utile dell’esercizio finanziario comunitario di pertinenza successivo al giorno di stipula del contratto”, ma operando attualmente nell’esercizio finanziario comunitario 2017/2018, i programmi che verranno proposti in adesione del decreto Abate decorreranno dal 16 ottobre 2018 (primo giorno del l’esercizio finanziario comunitario successivo...). Nulla di irrisolvibile, né di particolarmente preoccupante, tanto che nel frattempo sono stati pubblicati i primi avvisi regionali da parte delle Regioni Puglia, Lazio, Sicilia, Campania, Sardegna e della Provincia Autonoma di Bolzano.

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