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VINO & FINANZA

Capitali alternativi, la Cantina Offida ha emesso un minibond short term per 500.000 euro

Per continuare a crescere anche le imprese del vino italiano, fanno sempre più spesso ricorso a capitali privati e a partnership di alto livello
CANTINA DI OFFIDA, MINIBOND, Italia
La Cantina Offida ad Offida, nelle Marche

Per continuare a crescere, soprattutto in ottica internazionale, anche le imprese del vino italiano, fanno sempre più spesso ricorso a capitali privati e a partnership di alto livello. Ultima case history in ordine di tempo, la Società Cantina Offida srl con il supporto di Cosvim Group ha emesso un primo minibond short term per un massimo di 500.000 euro, strada sempre più battuta per l’accesso ai capitali da parte delle realtà dell’Italia del vino. Lo strumento finanziario con scadenza giugno 2019, quotato all’ExtraMot pro di Borsa Italiana, è stato interamente prenotato il primo giorno dell’offerta da parte della cantina guidata da Walter e Massimiliano Bartolomei, una delle più note del Piceno marchigiano che lavora ogni anno 60.000 quintali di uve delle varietà autoctone del territorio.
Un’azione finanziaria che avviene dopo che, nell’anno appena concluso e sempre nelle Marche del vino, la griffe Velenosi, guidata dalla produttrice Angela Velenosi, ha emesso un minibond da 3 milioni di euro sottoscritto dai fondi di Anthilia, e una delle più grandi cantine, la cooperativa Moncaro, ha messo a segno un aumento di capitale con l’ingresso della società svedese Winemarket Nordic AB come socio finanziatore, che ha sottoscritto una quota pari al 18%. Sempre a fine anno, anche la storica cantina siciliana Tasca d’Almerita ha emesso un minibond del valore di 3 milioni di euro con Iccrea BancaImpresa per sostenere la crescita sui piani internazionali. Vino e finanza sono sempre più vicini.
Il Gruppo Cosvim Group che supporta la Cantina Offida da anni è impegnato a proporre canali finanziari alternativi per favorire la realizzazione dei progetti di sviluppo aziendale delle Pmi e “ora ha creato un’infrastruttura che permette di reperire finanza direttamente dai mercati finanziari. Non si tratta di sostituire le banche - precisa il Gruppo - ma di integrare i necessari capitali di debito con queste nuove forme di finanza, in particolare avvicinarsi ai minibond con costi contenuti e tempi brevi”.

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