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IL CASO

Tre “coop” per il rilancio di un grande marchio: Cevico, Valpantena e Vitevis acquisiscono Montresor

Nasce “Montresor Heritage”, progetto di rilancio per lo storico brand della Valpolicella, fondato nel 1892

Un pezzo di storia della Valpolicella guarda al futuro, grazie al progetto congiunto di tre diverse cooperative, quasi un unicum del genere, che si uniscono per rilanciare un grande marchio del territorio. Oltre a quello iniziale (non reso noto), ammonterà a 2 milioni e mezzo di euro nei prossimi due anni l’investimento per rinnovare le strutture e rendere più efficienti gli impianti delle Cantine Giacomo Montresor spa di Verona - storica azienda vitivinicola della Valpolicella fondata nel 1892, d’ora in poi “Montresor Heritage”, 10 milioni di fatturato per 2,3 milioni di bottiglie - che è stata acquisita, da una joint venture di cooperative: Terre di Cevico, la romagnola capofila con il 50% delle quote, e le venete Valpantena e Vitevis con il 25% ciascuna, con l’obiettivo di aumentare del 30-40% il fatturato nei prossimi cinque anni.
“Svilupperemo Montresor attraverso le sinergie che siamo in grado di creare con le competenze, capitali e con una integrazione anche di tipo commerciale - ha spiegato Marco Nannetti, numero uno di Terre di Cevico che della nuova compagine è presidente - abbiamo un piano di sviluppo e di marketing, ma interverremo anche sulla qualità in un territorio i cui vini hanno un grande valore aggiunto. La Montresor viene da un periodo riflessivo: un’azienda piccola e non strutturata non può mettere in campo investimenti per affrontare la complessità dei mercati, sempre maggiore negli ultimi anni, il cambiamento di gusti e la migrazione dei consumi. La reputazione del marchio è molto alta e la compagine che abbiamo costituito saprà valorizzarla ulteriormente nel canale horeca in Italia e sull’export che già oggi vale circa il 50% della produzione. Spazieremo su tutti i mercati internazionali con maggior attenzione a Usa, Canada, Scandinavia ed Europa Occidentale”.
Non una novità assoluta, quella di realtà private che finiscono i toto o in parte sotto l’egida di grandi realtà cooperativa, mentre è una rarità, invece, una joing venture del genere, peraltro tra realtà che arrivano da territori diversi.
“Sono passati solo quattro anni dalla nascita di Vitevis dalla fusione delle Cantine Gambellara, Colli Vicentini e Val Leogra - ha detto Luciano Arimini, presidente di Vitevis e vicepresidente del nuovo cda - e con questo nuovo progetto ci proiettiamo in un’area, quella della Valpolicella, in cui potremo rafforzarci”. Valpantena invece nella Doc Valpolicella è già un importante player con il 10% della produzione.
“Tre aziende strutturate insieme hanno tutti i requisiti per vincere questa sfida - ha sottolineato Luigi Turco, che ne è presidente e nel cda della joint venture è consigliere - Montresor, insieme a Bertani e Bolla, è la realtà più storica di questo territorio e ha grandi potenzialità che potremo rinvigorire non solo con i nostri mezzi economici, ma con la nostra voglia di crescere”.
Gli interventi partiranno immediatamente con un nuovo fruttaio per l’appassimento delle uve, la riorganizzazione della bottaia, una linea innovativa di imbottigliamento e un magazzino semiautomatico per migliorare la logistica. Gli investimenti riguarderanno anche l’azienda di Capriva del Friuli, nel Collio Goriziano, con l’impianto di 5 ettari tra Ribolla Gialla e Sauvignon.
Sul fronte della qualità in vigneto è partita l’individuazione di diversi cru per la produzione di Amarone, Valpolicella, ma anche di Soave e Lugana. Un innalzamento della qualità a cui potranno contribuire anche le migliori uve prodotte dai soci delle cooperative venete che contano su circa 3.000 ettari nell’area produttiva delle Cantine Montresor (1.000 viticoltori e 2.200 ettari per Vitevis e 330 viticoltori e 800 ettari per Valpantena).

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