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ENOTURISMO

Il fascino della Toscana, la bellezza del Chianti, e nel territorio il turismo vola

In un anno crescono arrivi e presenze, secondo la ricerca Wine Monitor Nomisma per il Consorzio Vino Chianti
CHIANTI, CONSORZIO DEL CHIANTI, ENOTURISMO, TOSCANA, Italia
Il fascino della Toscana, la bellezza del Chianti, e nel territorio il turismo vola

Il trend dell’enouturismo che tira, a livello nazionale, il fascino della Toscana, tra le Regioni italiane più amate ed ammirate a livello mondiale, il fascino delle colline pettinate dai vigneti, dei profumi e dei colori del vino, della cantine, dei castelli e delle dimore che costellano il territorio del Chianti, denominazione più grande del “Granducato” enoico: ingredienti chiave della ricetta di successo, che in un anno a portato il turismo nell’area del Chianti a crescere del 10% sul fronte degli arrivi, e dell’8% delle presenze, secondo i dati di Wine Monitor Nomisma per il Consorzio Vino Chianti, presentata oggi a Firenze, che ha tracciato tendenze e profili di chi sceglie l’eno-agriturismo. Dall’indagine,a su un campione di 800 persone, tra 18 e 65 anni, è emersa una fotografia abbastanza nitida dell’enoturista chiantigiano tipo: uomo, tra i 35 e i 44 anni, livello di istruzione e reddito medio alto. Un intervistato su 4 ha dichiarato che gli piacerebbe fare una vacanza per visitare cantine e vigneti. La Toscana resta la regione in vetta alle preferenze, citata dal 21% degli intervistati, e il territorio di produzione vino Chianti si rivela destinazione preferita con il 37% delle risposte.

Secondo la ricerca Nomisma, nel 2018, nell’area di produzione del vino Chianti si sono registrate più di 1,2 milioni di arrivi (42% italiani e 58% stranieri), il 9% sul totale della Toscana che sfonda quota 14 milioni. Le presenze sono state quasi 3,5 milioni (44% italiani e 66% stranieri), il 7% sul totale regionale. Dal confronto tra il 2017 e il 2018 emerge una crescita più marcata dell’enoagriturismo, il doppio o più, rispetto al già buon risultato del +4% nelle presenze e negli arrivi in regione. L’aumento più marcato si registra sugli stranieri, il 13% in più rispetto al 2017.

“I vini Dop della Toscana sono un’attrazione forte e consolidata per il turismo, soprattutto internazionale - dichiara Giovanni Busi, presidente del Consorzio Vino Chianti - le tendenze ci offrono una visone ottimistica per il futuro, un terreno favorevole per implementare le strategie di promozione e valorizzazione del prodotto alla luce anche dei dati sulle esportazioni, sia nel mercato europeo che extraeuropeo”.

“Il vino in Toscana rappresenta un elemento di eccezionale attrazione per la storia che rappresenta e la qualità riconosciuta in tutto il mondo - commenta Stefano Ciuoffo, Assessore al Turismo della Regione Toscana - Chianti è sinonimo di quel concetto del “‘buon vivere toscano” che diventa l’elemento ricercato per un turista maturo con la voglia di scoprire una terra al di fuori di un mordi e fuggi stereotipato. Un turista che vuole vivere un’esperienza anche attraverso il gustare un ottimo vino e il toccare con mano dove questo nasce. Anche per questo l’offerta turistica in loco si è andata strutturandosi offrendo a questo pubblico esigente e fidelizzato che spesso torna per la seconda e terza volta. È un driver importantissimo per far conoscere la Toscana”.

I vini rossi Dop della Toscana, infatti, come già riportato nei giorni scorsi, sono leader in Europa. Un valore complessivo delle esportazioni nel 2018 pari a 518,6 milioni di euro, contro i 273,7 del Veneto e i 242 milioni del Piemonte in tutti i principali mercati, in particolare in Germania, Uk, Francia, Paesi Bassi e Belgio. Crescono le esportazioni di vini rossi Dop della Toscana anche nei paesi extra Ue. Un aumento in molti casi superiore alla media nazionale: dal 2013 al 2018 l’export ha fatto registrare un più 17% negli Usa (più 12% il dato nazionale) e ben +47% in Svizzera (è del 16% la crescita italiana).Bene anche il Canada, con un aumento del 16% contro il 10% della media nazionale. La Toscana conquista la vetta della classifica per valore dei vini rossi esportati rispetto a quelli veneti e piemontesi nei principali mercati, compresi Giappone e Cina, con un valore nel 2018 pari rispettivamente a 14,2 milioni di euro e 10 milioni di euro.

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