Sita ai piedi delle colline famose di Haardt, l’azienda è tra le più cariche di storia e blasone della pianura del Reno. Fondata al 1744, vede al lavoro la nona generazione impegnata sui 21 ettari di proprietà spalmati nelle principali zone, tra cui Haardter Bürgergarten, Herzog, Gimmeldinger Mandelgarten e Mussbacher Eselshaut. Un salto qualitativo ulteriore è arrivato dopo la messa a regime della tenuta di Nägelsförst, ora centro di vinificazione. Lì nascono Riesling estremi, che spiccano sui competitori per un profilo capace di privilegiare asciuttezza e vigore, con fermentazioni lunghe, in acciaio, e tanta pulizia. Difficile peraltro trovare etichette targate Catoir con alti residui zuccherini. Come in questo vino, che pur sulla carta iscritto al livello base della scala qualitativa – equivalente di un village - non solo stupisce per freschezza giovanile, regola per i Riesling d’area, ma per personalità. Frutto di basse rese e vigne giovani di Haardt (sabbie in prevalenza), ha naso nutrito ed energico, che spazia tra note erbacee di timo, pesca bianca, lime. E in bocca - deludendo forse chi chiede perenni esplosioni e volume – è netto, profondo e chirurgico nella progressione salina che segna la beva, ribadendo poi gli aromi di pesca d’attacco e aprendosi su un cuore aromatico venato a sorpresa di rose appassite. Il finale è composto e sapido, dal netto timbro minerale.
(Antonio Paolini)
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