Il lavoro, a cui è dedicato l’articolo uno della Costituzione Italiana (“L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro”), inteso principalmente come uscita dall’emergenza, sarà il tema dominante di “Identità Golose 2021”, la kermesse dedicata ai protagonisti della cucina e della pasticceria d’autore che torna a Milano dal 25 al 27 settembre, negli spazi del Mi.Co., in un periodo insolito quanto obbligato dalla necessità di pianificare l’evento in sicurezza, senza rinunciare agli elementi che l’hanno sempre caratterizzato. Obiettivo sarà dare voce al mondo della ristorazione quando la pandemia che ha invaso le nostre vite avrà smesso - si spera e si prevede - di mordere “per riscoprire nei ristoranti non solo luoghi in cui le relazioni possono avvenire in sicurezza, ma in cui talenti, professionalità ed eccellenze del territorio devono continuare ad essere coltivati e valorizzati”, dice Paolo Marchi, ideatore e curatore di Identità Golose.
Il tema, come anticipato, sarà “Costruire un nuovo futuro: il lavoro”, perché “se prima non risolveremo questo drammatico problema, se non restituiremo alle donne la dignità professionale persa con la crisi, se i giovani saranno ancora a lungo parcheggiati in un limbo economico, sarà inutile parlare di quale cucina avremo usciti dalla pandemia”, scrivono Paolo Marchi e Claudio Ceroni. “Se le persone avranno più voglia di innovazione o tradizione, di pizze gourmet o pizze margherita, di dessert al piatto o torte da tagliare a fette, di pesce, carne o verdure, di gelato gastronomico o gusti classici, eternamente quelli. E anche quale vino e quale servizio, al ristorante come in albergo. Prima il lavoro!”.
“Ma quando torneremo alla normalità? Sempre troppo tardi, ma guai lasciarsi andare allo sconforto, guai fermarsi - si chiedono ancora Paolo Marchi e Claudio Ceroni - e non pensare. Non sia mai che il giorno della possibile rinascita non siamo pronti a scattare e correre. È come se non avessimo vissuto il 2020. I ricordi ci rimandano all’anno precedente ancora, al 2019, ma o il passato ci aiuta a Costruire un reale, concreto nuovo futuro o, piano piano, ci fermeremo per mancanza di stimoli, con i serbatoi di adrenalina in riserva. Con i centri cittadini che saranno stravolti da mesi e mesi di lavoro a casa e di lockdown più o meno ragionati e sostenibili, con i tempi richiesti dal piano vaccinazioni, cuochi e ristoratori ora devono pensare a come affrontare l’emergenza e fare in modo che il senso di responsabilità, che guida tantissimi, diventi un mantra in chiave economica e finanziaria per ogni titolare di pubblico esercizio”, dice ancora Paolo Marchi.
“Certezze, poche ma autentiche, di questo avremo bisogno scossi come siamo dalla pandemia. A livello di alimentazione e ristorazione, non si tratta di pensare cosa avrà più successo, bensì di avere ben chiaro che le sicurezze riguarderanno, prima di qualsiasi altro aspetto, la qualità della vita e la sicurezza del posto di lavoro, impieghi e stipendi che rispettino la dignità delle persone. Nutrirsi bene per non rischiare di ammalarsi, e in tal senso medici e nutrizionisti diventeranno i migliori consiglieri degli chef, ma anche imparare a convivere con il covid con intelligenza e disciplina per potere lavorare e dare lavoro, perché - continua l’ideatore di Identità Golose - non si va lontano nel tempo con i locali aperti a singhiozzo e pochissime figure coinvolte tra sala, cucina e cantina”.
L’ultimo pensiero di Paolo Marchi va poi agli amministratoti e al futuro del pianeta. “E speriamo sarà anche il momento per chi ci governa di saper ragionare in modo sofisticato e articolato, distinguendo le caratteristiche e le necessità delle diverse tipologie di esercizi. È il momento di riscoprire nei ristoranti non solo luoghi in cui le relazioni possono avvenire in sicurezza, ma in cui talenti, professionalità ed eccellenze del territorio sono coltivati e preservati. Beni inestimabili che non possono essere sacrificati, ma anzi vanno tutelati e valorizzati. Con il pianeta che avrà bisogno di prendere nuove misure, di capire quando potrà riaprire senza pericoli, ogni nazione, ogni popolo guarderà più facilmente a sé stesso, alla sua storia. Non dobbiamo rischiare di diventare più egoisti e chiusi su noi stessi - conclude il curatore di Identità Golose - quando sarà invece importante, decisivo che ciascun Paese tragga forza dalle sue eccellenze e dalle sue capacità per aiutarsi e aiutare, e così chiudere un capitolo nero della storia dell’intera umanità”.
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