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ANALISI WINENEWS

L’export del vino italiano, nei primi due mesi 2021, perde il 13,1%, a 836 milioni di euro

Dati Istat: in calo i maggiori mercati di riferimento: Usa (-26,2%), Uk (-27,7%) e Germania (-7,4%). Segnali positivi da Russia (+7,1%) e Cina (+56%)
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Il primo biimestre 2021 delle esportazioni di vino italiano

Arrancano ancora le spedizioni di vino italiano, che, nel primo bimestre 2021, perdono il 13,1% (sullo stesso periodo del 2020), quando le avvisaglie della pandemia, da Oriente, iniziavano a farsi largo anche in Europa, a partire proprio dall’Italia. Così il dato aggregato di gennaio/febbraio si ferma a 836 milioni di euro, contro i 962 milioni di euro di un anno fa, come emerge dall’ultimo aggiornamento dei dati Istat, analizzati da WineNews.
Gli Stati Uniti,
ancora saldamente primo mercato per l’export enoico italiano, lasciano sul terreno il 26,2%, passando dai 271 milioni di euro dei primi due mesi del 2020 ai 200 milioni di euro di questo inizio anno. Pesa la corsa all’approvvigionamento dei mesi scorsi, che frena gli acquisti, ma ci sarà anche da capire quanto la sospensione delle tariffe al 25% sui vini di Francia, Spagna e Germania influisca o possa influire nei prossimi mesi. Meglio, relativamente, fa il Canada, dove il vino italiano segna un calo del 7,5%, passando da 51,8 milioni di euro del primo bimestre 2020 ai 47,9 milioni di euro di questo inizio di 2021.
In Europa, il mercato di riferimento è la Germania, dove il calo è simile a quello registrato dal Canada: -7,4%, dai 165 milioni di euro dei primi due mesi del 2020 ai 152,8 milioni di euro
del primo biennio 2021. Continua la debacle della Gran Bretagna, dove i paletti imposti dalla Brexit restringono pericolosamente la strada delle importazioni Ue, compreso ovviamente il vino italiano, in calo del 27,7%, il dato peggiore tra i mercati principali: da 85,6 a 62 milioni di euro. Neanche la Svizzera riesce a segnare un risultato positivo, ma limita quantomeno le perdite: -3,9%, da 53,5 milioni di euro di un anno fa a 51,4 milioni di euro del primo bimestre 2021. In calo anche la Francia, che lascia sul terreno il 18,3%, con un calo assoluto che non è così drammatico: le spedizioni nel Paese transalpino sono passate dai 26,2 milioni di euro dei primi due mesi del 2020 ai 21,4 milioni di euro dello stesso periodo del 2021.

In calo anche i Paesi Scandinavi, con la Svezia che passa dai 30 milioni di euro di vino italiano importato nei primi due mesi del 2020 ai 25,8 di questo inizio di 2021 (-15,1%), e la Norvegia che perde il 14,3%, in calo dai 14,4 milioni di euro del primo bimestre 2020 ai 12,3 milioni di euro dello stesso periodo del 2021. Perde qualcosa anche l’Austria, il 9,3%, con i valori dell’export enoico italiano che sono passati dai 15,3 milioni di euro del primo bimestre 2020 ai 13,8 milioni di euro dello stesso periodo del 2021. La prima buona notizia, da questo giro tra i principali mercati di sbocco del vino italiano, arriva dalla Russia, dove le spedizioni crescono del 7,1%, passando da 14,1 a 15,1 milioni di euro.

Infine, i Paesi asiatici, dove l’economia è già tornata ai livelli pre pandemici, con ritmi di crescita, come nel caso di Corea del Sud e Cina, persino più elevati. Un benessere economico, ritrovato, che si riflette anche nelle importazioni di vino italiano. Ottimi i numeri della Cina, dove i super dazi al vino australiano hanno aperto un’autostrada alle produzioni europee e sud americane: qui, le produzioni italiane sono cresciute addirittura del 56%, passando dagli 11,6 milioni di euro del primo bimestre 2020 ai 18,1 milioni di euro del primo bimestre 2021. Più che raddoppiate (+105%) le esportazioni in Corea del Sud, passate da 5,5 a 11,3 milioni di euro dal primo bimestre 2020 al primo bimestre 2021: qui, è sempre bene ricordarlo, la pandemia è stata risolta in pochissimo tempo, e le chiusure sono state estremamente localizzate. In calo, in Asia, è, invece, il Giappone, che perde il 15,5%: se le spedizioni di vino italiano toccarono i 26,5 milioni di euro un anno fa, a gennaio e febbraio 2021 sono scese a quota 22,4 milioni di euro.

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