Nelle cantine italiane (al 31 maggio 2021) c’erano 49,2 milioni di ettolitri di vino e 4,4 milioni di ettolitri di mosti, che si traducono in un aumento delle giacenze del +1% per i vini, ed una riduzione del 8,6% per i mosti. La riduzione delle giacenze, rispetto al mese precedente, è del 6,8% per i vini e del 12,1% per i mosti. Il 57,5% del vino in Italia è detenuto nelle regioni del Nord: il 24% del vino nazionale è presente nel solo Veneto, soprattutto grazie alle giacenze delle province di Verona (9,3%) e Treviso (9,3%). A seguire Emilia Romagna, con l’11,8% delle giacenze, la Toscana, con l’11,2%, la Puglia (9,9%), il Piemonte (8,6%), la Sicilia (6,4%), l’Abruzzo (5,5%), la Lombardia (5%), il Trentino Alto Adige (4,3%) e il Friuli Venezia Giulia (3,6%). Ecco i dati del Registro Telematico dell’Icqrf sintetizzanti nel report “Cantina Italia”.
Il 51% del vino detenuto dalle cantine italiane è a Denominazione di Origine Protetta, con una prevalenza del rosso (53,4%). Il 27,1% del vino è a Indicazione Geografica Tipica, anche in questo caso con prevalenza del rosso (56,4%), mentre i vini varietali costituiscono appena l’1,4% del totale, ed il restante 20,5% è costituito da altri vini. Nonostante il gran numero di Indicazioni Geografiche registrate (526), le giacenze sono molto concentrate: le prime 20 denominazioni contribuiscono, infatti, al 56,2% del totale delle giacenze di vini a Indicazione Geografica. Al top, il Prosecco, che rappresenta l’8,3% dei vini in cantina (3,2 milioni di ettolitri), quindi il Puglia Igt (4,9%, 1,9 milioni di ettolitri), il Toscana Igt (4%, 1,5 milioni di ettolitri), la Doc Sicilia (3,7%, 1,43 milioni di ettolitri), il Montepulciano d’Abruzzo (3,5%, 1,34 milioni di ettolitri), e ancora il Chianti (3,1%, 1,18 milioni di ettolitri), il Chianti Classico (2,1%, 813.000 ettolitri), il Franciacorta (1,5%, 584.000 ettolitri), il Barolo (1,4%, 523.000 ettolitri) e l’Amarone della Valpolicella (1,1%, 436.000 ettolitri).
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