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NUMERI E VISIONI

Caviro, bilancio 2022-2023 in crescita per il n. 1 del vino in Italia, a 432 milioni di euro

Carlo Dalmonte confermato alla presidenza. “2024 all’insegna della prudenza, tra contenimento dei costi e massima valorizzazione dei prodotti”
BILANCIO, CAVIRO, COOPERAZIONE, Italia
Carlo Dalmonte confermato alla presidenza di Caviro, n. 1 del vino in Italia

Caviro, gruppo leader in Italia per quota di mercato nel settore vino (con marchi come Tavernello, Castellino ma anche Leonardo da Vinci, Cesari, Romio e non solo) con 11.000 soci viticoltori e 37.200 ettari di vigneti e produttore dell’8% di tutta l’uva italiana, come si legge sul sito del gruppo, ha chiuso l’anno fiscale 2022-2023, con un fatturato consolidato di 423 milioni di euro, in lieve crescita sull’anno precedente e con indici finanziari stabili (Ebitda a 33,2 milioni di euro, PFN a 74,3 milioni di euro). Ad approvare il bilancio l’assemblea dei soci, riunita a Faenza, che ha rinnovato il cda con l’ingresso di quattro nuovi consiglieri, e riconfermato alla presidenza Carlo Dalmonte, dal 2012 ai vertici del Gruppo.
“Nel ringraziare l’assemblea per la fiducia - commenta il presidente Carlo Dalmonte -, voglio sottolineare l’importante lavoro svolto in questi anni dal cda e il contributo dei consiglieri uscenti Maurizio Baldisserri, Raffaele Drei, Francesco Labbrozzi e Gianfranco Ravaglia. Diamo il benvenuto nel Gruppo ai nuovi amministratori Giuseppe Alfino, Alberto Guerra, Alessandro Neri e Roberto Savini. Nonostante gli eventi straordinari vissuti nell’ultimo anno, mi riferisco all’incendio che ha coinvolto il sito di Faenza e alla grave alluvione che ha colpito il territorio, il Gruppo ha raggiunto risultati positivi e confermato la propria solidità”.
I risultati dell’anno fiscale 2022-2023 sono stati trainati dal buon andamento di Caviro Extra, la società, con sede a Faenza, che concretizza l’economia circolare del Gruppo, spiega una nota, e dall’export che rappresenta 143 milioni di euro di fatturato (+16% sull’anno precedente), dei quali oltre 103 milioni provenienti dal settore vino. La crescita delle esportazioni è stata guidata soprattutto dagli effetti registrati sul mercato Uk.
Gli investimenti realizzati sul fronte della sostenibilità, a sostegno del modello di economia circolare, confermano la propensione del Gruppo all’innovazione con la messa a terra di progetti legati ai contratti di sviluppo, tra cui gli investimenti tecnici sul nuovo magazzino automatico presso la Cantina di Forlì e l’avvio di una profonda fase di ridefinizione post incendio nella sede di Faenza, sito in cui Caviro Extra ottiene i prodotti nobili, l’energia e i fertilizzanti a partire dai sottoprodotti della vinificazione. Nonostante l’anno straordinario, Caviro Extra ha confermato le buone performance dell’ultimo triennio, avvalorando il forte interesse del mercato per i prodotti realizzati dall’economia circolare di Caviro e sostenendo il Gruppo in un periodo complesso dal punto di vista macro-economico.
“Servono fiducia e determinazione per affrontare un contesto nazionale molto complesso, legato a fattori di mercato esogeni quali inflazione, calo dei consumi e produzione ridotta con punte di oltre il 50% in alcune regioni della nostra filiera - ha aggiunto Dalmonte - la prospettiva sarà ancora più complessa con effetti riverberati sul nuovo esercizio. Ma il Gruppo è impegnato ad affrontare le sfide che l’anno ci ha presentato mettendo come sempre al primo posto la valorizzazione del lavoro dei propri soci. Il riassetto organizzativo segna il cambio di passo e l’inizio di un nuovo capitolo con una nuova direzione e tutto il management impegnato a contrastare gli effetti di un trend negativo”. Il riferimento è alla nuova direzione generale, pienamente operativa dal primo settembre 2023, affidata a Fabio Baldazzi, Giampaolo Bassetti e Valentino Tonini: “l’approccio del Gruppo al 2024 sarà di massima prudenza e con un focus sul contenimento dei costi e sulla massima valorizzazione dei prodotti di tutte le unità produttive, anche in termini di prezzo di vendita, sul mercato” conclude Dalmonte.

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