02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2024 (175x100)
LA STAGIONE È NEL VIVO

L’uva da tavola biologica è in crescita, l’Italia ne produce attorno alle 150.000 tonnellate

Coltivata principalmente in Puglia (leader), Sicilia e Basilicata: la raccolta è partita a luglio con la varietà Sugraone e terminerà ad ottobre
BASILICATA, BIOLOGICO, IT’S BIO, PUGLIA, SICILIA, SINAB, UVA DA TAVOLA, Italia
L’uva da tavola vanta un’importante produzione in Italia

La stagione dell’uva da tavola è iniziata e l’Italia, come noto, ha un ruolo di primo piano a livello internazionale per una tipologia di frutta che si concentra, principalmente, nelle regioni del Sud del Belpaese, e che trova una affezionata clientela di tutte le età. Accanto a quella “tradizionale”, nei negozi di frutta e supermercati si trova anche quella senza semi, una variante che appare in crescita continua a livello internazionale. E l’Italia gioca un ruolo di primo piano per questo prodotto anche per l’offerta biologica che ammonta, complessivamente, secondo proiezioni Sinab, il Sistema d’informazione nazionale sull’agricoltura biologica, attorno alle 150.000 tonnellate.
La produzione globale di uva senza semi biologica è difficile da stimare con precisione. L’Italia, uno dei principali produttori europei, contribuisce con 150.000 tonnellate coltivate principalmente in Puglia, Sicilia e Basilicata, con la Puglia che rappresenta il 60% della produzione nazionale di uve biologiche senza semi, la cui crescita della domanda annuale, si aggira intorno al +5-7% a livello europeo, mentre la quota di mercato dell’uva biologica al dettaglio in Europa va dal 5 al 10% sul totale, con incrementi costanti negli ultimi tre anni.
Il successo dell’uva da tavola biologica senza semi si lega anche a fattori ambientali: con il biologico, infatti, si riducono le emissioni di Co2 e diminuisce l’uso dell’acqua rispetto alla produzione convenzionale. Da sottolineare, sul tema, l’iniziativa “It’s Bio”, un Progetto Europeo che intende promuovere in Italia, Belgio e Grecia il metodo di produzione biologica del settore ortofrutticolo, evidenziando gli aspetti positivi in termini di salubrità dei prodotti, sostenibilità ambientale delle produzioni, e garanzia del metodo di produzione regolato dalla normativa europea “Regolamento Ue 848/18”. Il Progetto è stato affidato a Aop Gruppo Vi.Va., un’associazione che riunisce 12 organizzazioni di produttori presenti in quasi tutte le regioni italiane e che coltivano un totale di 23.000 ettari di cui 15.000 destinati a frutticole e poco più di 8.000 a orticole. “It’s Bio” è un progetto finanziato da Unione Europea e Aop Gruppo Vi.Va., con la partecipazione di Almaverde Bio, Apofruit, Codma Op, Ca’ Nova, Coop Sole, Aop La Mongolfiera, OrtoRomi e Op Terre di Bari.
Parlando di raccolta di uva biologica, quest’anno, in anticipo anche di dieci giorni sul calendario normale, la raccolta è partita a luglio con la varietà Sugraone e terminerà ad ottobre con l’Autumn Crisp. Un calendario di produzione ampio e si parla di una eccellente annata dal punto di vista qualitativo. La produzione biologica di uva senza semi bio è molto complessa perché prevede l’utilizzo di tecniche di coltivazione che escludono l’uso di sostanze chimiche di sintesi per la difesa dai patogeni, per il diserbo e per la concimazione, facendo invece affidamento su metodi naturali di lotta contro le malattie e le infestazioni, come l’utilizzo di sostanze minerali e naturali, il controllo biologico degli insetti, la rotazione delle colture e la concimazione organica. Inoltre, nella produzione biologica dell’uva, si privilegia la diversità genetica delle piante, la riduzione dell’impatto ambientale e il rispetto del ciclo naturale delle stagioni.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Altri articoli