Siamo nel quadrante sud-occidentale della denominazione del Brunello di Montalcino, in quella che potrebbe essere, a sua volta, circoscritta in una sottozona a sé stante e cioè quella di Argiano. Qui, la famiglia Sesti - che vi arriva nel 1974 iniziando con la ristrutturazione del Castello di Argiano - coltiva 17 ettari a vigneto ad un’altezza media di 300 metri sul livello del mare, per una produzione complessiva di 65.000 bottiglie. Lo stile aziendale prevede dei Sangiovese generosi e intensi, come del resto impone l’interpretazione più coerente di un areale che potrebbe essere definito come caldo e mediterraneo. La produzione pone l’accento sulle etichette di Montalcino, dal Rosso al Brunello “annata”, per arrivare al Brunello Phenomena Riserva, il vino bandiera aziendale, ma prevede anche un’articolazione più ampia del portafoglio includendo anche gli Igt Terra di Siena (Merlot e Cabernet Sauvignon l’unico vino aziendale affinato in barrique) Grangiovese e Monteleccio (entrambi Sangiovese in purezza), più un Rosato e un bianco da uve Sauvignon. Il Brunello di Montalcino Phenomena Riserva 2019, alla vista di colore rosso rubino già granato, possiede profumi di frutti rossi maturi con tocchi di sottobosco e fiori appena appassiti, rimandi speziati ed affumicati. In bocca il sorso è succoso, largo e contrastato, sviluppandosi continuo e terminando in un finale ancora sul frutto e il sottobosco.
(fp)
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