Il Barolo Monvigliero è vinificato in legno, per poi effettuare la fermentazione malolattica in acciaio e poi passare 32 mesi di maturazione in botte da 32 hl. La versione 2019 profuma di frutti rossi, liquirizia e fiori appena appassiti, con tocchi agrumati e speziati a rifinitura. In bocca il sorso è avvolgente e di buona freschezza acida, allungandosi verso un finale ben profilato dai rimandi ferrosi. A fondare l’azienda fu Antonio Scarpa, nel 1900. Nel 1949, senza eredi, Antonio Scarpa decise di vendere la cantina a Mario Pesce, produttore di Nizza Monferrato. Anche Mario Pesce non ebbe figli e accolse in azienda il nipote Carlo Castino, fresco di studi alla Scuola Enologica di Alba. Castino divenne prima il braccio destro di Pesce e, successivamente, il direttore aziendale. A lui si deve l’intuizione di acquistare, nel 1969, la più importante tenuta dell’azienda, i Poderi Bricchi: 25 ettari a vigneto tra Castel Rocchero e Acqui Terme nel cuore del Monferrato enoico, con il vigneto La Bogliona a recitare il ruolo di protagonista. Il suo erede è oggi l’enologo Silvio Trinchero, che, a partire dal 2018, ha allargato il campo d’azione di Scarpa soprattutto in Langa, con l’acquisizione di porzioni vitate a Verduno - con il Cru Monvigliero - e a Neive - con il Cru Canova. Attualmente, la cantina con base a Nizza Monferrato, conta su 30 ettari a vigneto per una produzione di 150.000 bottiglie.
(are)
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