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AL CASTELLO DI GRINZANE CAVOUR

“Barolo en Primeur” 2025: in asta, 4.000 litri di Barolo e Barbaresco per progetti sociali

14 barrique di Vigna Gustava e lotti donati da oltre 80 cantine saranno battuti il 24 ottobre, la n. 15 all’“Asta Mondiale del Tartufo” (9 novembre)

Nel 2024, ha raccolto oltre un milione di euro, per un totale - sin dalla prima edizione nel 2021 - di oltre 3,4 milioni di euro donati in 4 anni e che sono andati a sostegno a più di 70 progetti sociali e culturali nelle Langhe, in Italia e nel mondo. Torna il 24 ottobre 2025 al Castello di Grinzane Cavour “Barolo en Primeur” 2025 (edizione n. 5), l’asta benefica internazionale promossa da Fondazione Crc e Fondazione Crc Donare Ets con il Consorzio del Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani. Sotto il martelletto, battuto da Cristiano De Lorenzo, direttore Christie’s Italia, in diretta con Londra e New York, ci saranno 14 barrique di Barolo Gustava, proveniente dalla storica vigna situata ai piedi del Castello e già vinificata all’epoca del Conte Camillo Benso di Cavour, al quale apparteneva, mentre la barrique n. 15 verrà battuta il 9 novembre nell’“Asta Mondiale del Tartufo Bianco d’Alba”, sempre al Castello di Grinzane, in collegamento live con Hong Kong.
Tutte le barrique portano la firma dell’enologo Donato Lanati, che ha parcellizzato la Vigna Gustava in base a esposizione, altitudine ed età delle viti, vinificando ogni porzione separatamente per esaltarne le caratteristiche e conferire a ciascuna una personalità unica: da ognuna si produrranno 270 bottiglie di Barolo che, al termine dei 38 mesi minimi di invecchiamento previsti dal disciplinare del Consorzio, potranno essere consumate o immesse nel mercato.
Ad attestare l’altissima qualità e l’eccellenza di questi vini, come sempre, è stato Antonio Galloni, ceo “Vinous” e critico enologico di fama internazionale, che, ogni anno, esprime un giudizio “en primeur” sulle barrique. Per garantire, invece, la tutela dell’autenticità del vino proveniente dalla Vigna Gustava, “Barolo En Primeur”, quest’anno, ha scelto di dotare ogni bottiglia di un tag Nfc di certificazione digitale che ne garantirà origine, tracciabilità e integrità, offrendo una protezione concreta contro la contraffazione. Attraverso la scansione del codice si aprirà, così, una scheda digitale con tutte le informazioni di tracciabilità (vendemmia, barrique di provenienza, lotto) e si potrà accedere a contenuti esclusivi come le note organolettiche di Lanati, il giudizio “en primeur” di Galloni e una webcam live sulla Vigna Gustava e sul Castello di Grinzane Cavour.
Ma nel catalogo sono presenti - oltre alle barrique - anche 8 lotti comunali di Barolo e Barbaresco, donati da oltre 80 cantine del Consorzio, che comprendono complessivamente 914 bottiglie, per un totale di circa 925 litri, suddivisi tra formati standard, magnum, jeroboam e réhoboam. Il ricavato di 4 lotti sarà destinato ad enti benefici scelti dagli acquirenti, mentre gli altri 4 andranno a sostenere la Scuola Enologica di Alba e altri progetti del territorio. In totale, tra barrique e lotti comunali, “Barolo en Primeur” 2025 metterà all’asta 3.962,5 litri di Barolo e Barbaresco, un patrimonio enologico che rappresenta l’eccellenza delle Langhe e la forza di un progetto che unisce grandi vini e solidarietà (qui le info per partecipare all’asta, mentre la consegna delle bottiglie sarà curata da Fieramente, azienda di trasporto vino nata nel 2015 da un’idea di Alessio Piccardi, senza costi di spedizione per l’aggiudicatario).
“Dalla nascita di “Barolo en Primeur” nel 2021 ad oggi, abbiamo raccolto oltre 3,4 milioni di euro, sostenendo più di 70 progetti sociali e culturali in provincia di Cuneo, in Italia e nel mondo. Solo nell’ultima edizione abbiamo superato la soglia di un milione di euro - ha dichiarato Giuliano Viglione, presidente Fondazione Crc Donare Ets - numeri che raccontano l’impatto concreto di un format che sostiene il settore non profit dove chi partecipa contribuisce a generare valore sociale, sul nostro territorio e oltre i suoi confini. “Barolo en Primeur” dimostra che il vino può essere un motore di solidarietà duraturo, capace di unire comunità distanti tra loro, imprese e collezionisti”.
Confermato, infine, anche “Exclusive Tasting - Barolo en Primeur”, il percorso di degustazioni unico nel suo genere, che si terrà nella settimana che precede l’asta.
“Barolo e Barbaresco sono ambasciatori internazionali di qualità, storia e cultura, simboli di un territorio che ha saputo conquistare il mondo grazie al lavoro delle nostre famiglie e delle nostre cantine - ha sottolineato Sergio Germano, presidente del Consorzio del Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani - in un contesto geopolitico complesso, segnato da incertezze economiche e dinamiche globali che influenzano anche il settore del vino, il meccanismo “en primeur” si conferma uno strumento anticiclico e strategico. Non solo permette di stabilizzare la domanda di fine wines di origine controllata, ma crea relazioni solide tra produttori, collezionisti e mercati, rafforzando la reputazione delle Langhe come luogo di eccellenza e affidabilità, e dando visibilità internazionale ad un modello che rappresenta l’eccellenza italiana nel mondo”.
E come da tradizione, l’asta benefica unisce al vino e alla solidarietà anche l’arte, trasformando ogni bottiglia in un vero e proprio pezzo da collezione. Per l’edizione 2025, l’etichetta d’artista porta la firma di Giulia Cenci, una delle voci più interessanti della scena artistica contemporanea internazionale, vincitrice del “Baloise Art Prize” ad “Art Basel” 2019 e del “Premio Cairo” 2021, finalista del “Future Generation Art Prize” e del “Maxxi Bvlgari Prize”. L’opera, intitolata “Self-devouring figure” (2025), è un disegno a matita che rappresenta un autoritratto ibrido, in cui il volto dell’artista è parzialmente coperto da un fiore. L’immagine lascia volutamente in sospeso la percezione: non è chiaro se il fiore venga mangiato, se la figura si stia nutrendo di esso oppure se ne costituisca un’estensione organica. Un’ambiguità che mette in discussione i confini tra identità, nutrimento e metamorfosi, creando un parallelo con i valori di dono e trasformazione che sono al cuore di “Barolo en Primeur”.

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