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VINO E CONTRAFFAZIONE

A segnalare ai Carabinieri la truffa del falso Verdicchio, l’Istituto Marchigiano di Tutela Vini

Il direttore dell'Istituto Alberto Mazzoni: “un'azione congiunta con Valoritalia Sop 21 a tutela della principale Doc marchigiana”
ISTITUTO MARCHIGIANO DI TUTELA VINI, TRUFFA, VERDICCHIO, Italia
Il direttore dell'Istituto Marchigiano di Tutela Vini Alberto Mazzoni

Ne abbiamo dato notizia ieri, perché 150.000 litri di vino bianco generico, venduto, o meglio “spacciato” in dame da 5 litri ed etichettato come Verdicchio dei Castelli di Jesi Doc non passano certo inosservati. Quello che non sapevamo, invece, è che la segnalazione all’Ispettorato Repressione Frodi dei prodotti agroalimentari di Emilia Romagna e Marche è arrivato proprio dall’Istituto Marchigiano di Tutela Vini (Imt) che, con una nota firmata dal direttore dell’Istituto Marchigiano di Tutela Vini, Alberto Mazzoni, ha voluto ringraziare i Carabinieri, “per aver condotto le indagini, avviate in seguito a una segnalazione da parte del nostro Consorzio, in modo attento e tempestivo a tutela della principale Doc marchigiana, che immette sul mercato circa 15 milioni di bottiglie l’anno con 401 viticoltori e quasi 2.200 ettari coltivati. Un’azione congiunta, condotta grazie anche al ruolo indispensabile dell’ente terzo di certificazione Valoritalia Sop 21, che rientra nei compiti statutari del Consorzio a salvaguardia del vigneto Marche: per questo - ha aggiunto Mazzoni - l’Istituto sulla vicenda si costituirà parte civile e presenterà una denuncia contro ignoti. Quella della lotta alla contraffazione rappresenta l’altra faccia di una medaglia, quella della qualità , che il nostro prodotto si è conquistato sul campo”.

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