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Affari & Finanza / La Repubblica

Tra Bologna e Torino, Promotor International, il network fa rotta su Piazza Affari ... Promotor International fa rotta su Piazza Affari. La società presieduta da Alfredo Cazzola, che dal '99 ha rilevato Lingotto Fiere di Torino dalla Fiat, non mette una data precisa accanto al traguardo del collocamento. Cazzola puntualizza che si tratta di un'ipotesi allo studio e che i tempi dipenderanno anche dalle condizioni dei mercati. Il progetto di quotazione passerà alla fase operativa quando l'articolata strategia immaginata da Promotor troverà applicazione. Cazzola oltre a guidare le attività fieristiche di Torino e a disporre di una quota del 50% della società di gestione del prossimo expo di Roma, mira a rilevare quote di minoranza a Rimini e a Bologna (dove ha portato folle di visitatori per il suo Motor Show). Promotor al centro di un network, in grado quindi di disporre di adeguata massa critica e valorizzare al meglio sinergie e economie di scala. Dopo l'arrivo di Fiera Milano in Borsa alla fine del 2002, potrebbe dunque comparire sul listino la prima azienda fieristica privata a tutto tondo. L'ambizioso mosaico architettato dal bolognese Cazzola dispone intanto già di importanti punti fermi. Nell'annata appena andata in archivio il Lingotto ha chiuso con tutti gli indicatori in positivo. Il giro d'affari complessivo delle manifestazioni è stato valutato dal presidente del polo torinese attorno a 3540 milioni di euro, con una quota di pertinenza diretta di Lingotto Fiere pari al 45% circa. Nel 2003 gli espositori sono saliti a quota 5.600 e i visitatori hanno oltrepassato la soglia delle 785 mila unità. Volendo assumere un termine di paragone per indicare la strada percorsa, può essere ricordato che il valore dei ricavi di Lingotto Fiere nel 2000 consisteva in 10,3 milioni. E la crescita non è venuta meno nonostante la clamorosa cancellazione del Salone dell'auto intervenuta nel 2002, manifestazione che da sola valeva circa 7,5 milioni di euro. Merito di una serie di manifestazioni molto ben focalizzate come il Salone del vino, il Salone della montagna, il Salone del gusto o la Fiera del libro.
Promotor non equivale solo a Lingotto. L'inventore del Motor Show ha infatti in portafoglio il 50% della fiera di Roma, che fra un paio d'anni promette d'essere il secondo quartiere espositivo italiano. E offre 7,5 milioni di euro per il 5% di Bologna Fiere, concorrendo in pari tempo per una quota della dinamica fiera di Rimini. Il disegno è semplice: controbilanciare con un network l'unico polo italiano di taglia europea, ossia Milano.

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