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Affari & Finanza / La Repubblica

Grandi chef e relais a 5 stelle l’enoturismo sceglie il lusso. I maggiori produttori legano sempre più il vino all’ospitalità di alto profilo. Il fatturato del settore è intorno ai 2,6 miliardi di euro ... Per vendere il vino non basta più soltanto avere un buon prodotto e una buona rete commerciale. Bisogna puntare a rendere la bottiglia protagonista di uno stile. E’ quanto stanno facendo i maggiori produttori, ma quanto dovrà accadere anche per le fiere. Dopo Vinitaly ci attende a Milano il debutto di Miwine e a Torino il Salone del Vino ha già consumato tre edizioni. Ma oggi il vino cerca altre strade per tornare ad essere apprezzato: cerca un collegamento con il piacere di vivere. Recenti indagini spiegano così che Roma ha sorpassato Milano nella classifica di consumo (con una forte rivalutazione per conseguenza dei vini del Lazio) e però Roma è orfana di una grande manifestazione legata alle bottiglie di qualità, ma capace di costruire il link tra il prodotto e le abitudini dei consumatori. Si guarda però nel futuro, forse immediato, alla Capitale come alla nuova città del vino in rapporto al fatto che a Roma si sostanziano ormai le scelte di tendenza del paese.
Proprio al mercato capitolino strizzano l’occhio nuove iniziative imprenditoriali che legano sempre più il vino all’ospitalità di alto profilo. Il là lo ha dato Piero Antinori aprendo a Donoratico il resort "Il Tombolo" (con tanto di talassoterapia) e rafforzando l’offerta dei suoi grandi vini con quella di altri prodotti di territorio a cominciare dai salumi di cinta senese. Antinori è un antesignano dello stile del vino: in Chianti i suoi agriturismi (a cominciare dal podere Tignanello) sono un must della ricettività internazionale. Ma sulla stessa strada si è incamminato il gruppo Moretti che dopo aver costruito il polo dell’Albereta (Bellavista come cantina, Marchesi come chef, Chenot come remise en forme in uno dei terroir emergenti: la Franciacorta) affida a Martino De Rosa la conduzione della Badiola, splendida tenuta a Castiglion della Pescaia già riserva di caccia dei granduchi di Toscana, dove si produrranno grandi vini, dove sorge l’Andana, un relais di lusso, e dove sbarca per la prima volta in Italia uno dei più grandi chef del mondo: Alain Ducasse. Lo stesso sta facendo la famiglia Zonin che, proprietaria di ben 11 tenute agricole, dalla nuova azienda in Maremma alla splendida fattoria di Castello d’Albola sta puntando sulla ricettività di alto livello.
Anche aziende più piccole (come la Livio felluga e la Venica in Friuli) incrementano l’offerta di ospitalità e di attrattiva enogastronomica. Non a caso i numeri dell’enoturismo sono tutti in crescita: siamo arrivati ai 3, 5 milioni di turisti e ad un fatturato stimato di 2, 6 miliardi di euro. Perché il vino è da gustare, ma anche da vivere.

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