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Affari & Finanza / La Repubblica

Champagne, numeri da ottima annata ... Le maison, le grandi case con un brand come Dom Pérignon, hanno fatto registrare una crescita delle cosiddette spedizioni, ovvero bottiglie uscite dalla cantina e dirette sul mercato del 2% in volume e del 4,6% in valore, segno che il prodotto di alta qualità continua a premiare sia in Francia che all’estero. Le maison costituiscono il 75,1% del giro d’affari dello champagne, per un valore pari a 3,6 miliardi di euro. Ma i primi cinque, i più prestigiosi, da soli occupano il 39,3% in valore del mercato. Le maison hanno fatto storicamente da battistrada nei paesi stranieri e ancora oggi tengono alto l’export, che costituisce il 64,5% del fatturato. Secondo i dati del Civc Comité Champagne, le cuvée di prestigio contribuiscono oggi a tenere alte le vendite nei paesi terzi, in continuo incremento dal 2010. In particolare i brut millesimati, che pure rappresentano un’offerta limitata, sono in crescita all’interno dell’Unione europea, dove fanno registrare un aumento del 26%, trainato in particolare dal Regno Unito, primo paese per consumi di champagne. I brut millesimati hanno visto raddoppiare le vendite in Svezia, e sono in progressiva risalita anche in Italia. Più in generale, dopo due anni di flessione, anche il brut non millesimato ha ricominciato a riprendere quota, superando il giro d’affari del 2011. Il brut senza data è il cuore dell’offerta dello champagne e si muove secondo gli alti e bassi del mercato. Termometro dei consumi.

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