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Affari & Finanza / La Repubblica

Cavit, big data e app in vigna il vino nell’era della tecnologia ... La tecnologia informatica e l’agricoltura di precisione sono arrivate nelle vigne del Trentino Alto Adige. O almeno nei 5400 ettari di terreno del Cavit, il consorzio trentino guidato dal direttore generale Enrico Zanoni e dal presidente Adriano Orsi, che raccoglie undici cantine associate, 4500 viticoltori e conta su un fatturano di 158 milioni di euro.
In alcune di queste proprietà sono stati posizionati speciali sensori che misurano il livello di idratazione del suolo. Vengono rilevate, grazie alla collaborazione con alcune fondazioni, le temperature, le condizioni climatiche e gli altri dati raccolti nelle stazioni meteo della zona. Grazie agli agronomi, che curano i vigneti e hanno specifiche app a disposizione, si ricavano osservazioni sulle eventuali malattie delle piante. Questa enorme mole di dati viene poi inserita dentro un sofisticato sistema informatico chiamato Pica (Piattaforma integrata cartografica agriviticola).
I dati vengono raccolti, archiviati ma soprattutto elaborati insieme ad altre informazioni (per esempio sull’altitudine dei terreni, la radiazione solare, i dati storici su acidità, grado zuccherino e Ph dell’uva). Tutto ciò per poi dare consigli ad agronomi ed enologi sui comportamenti da tenere nell’immediato e per il futuro:
per organizzare una vendemmia in base allo stato di maturazione dell’uva, per irrigare i terreni nel modo e nel momento migliore, o per agevolare la tracciabilità del prodotto conferito, in modo che la cantina possa creare delle selezioni molto specifiche di uve, da usare per creare nuovi vini.
Il computer è diventato insomma il consulente del viticoltore, che prima prendeva decisioni in base ai pareri e all’esperienza propria e dei propri esperti e ora ha un nuovo e potente alleato: l’intelligenza artificiale. “Tutto ciò ci consentirà di risparmiare tempo, risorse come l’acqua, di rendere più efficiente il lavoro e ridurne i costi, di non perdere, grazie a una diagnosi tempestiva, il raccolto in caso di malattie. In questo modo è possibile avere un prodotto di miglior qualità”, spiega Andrea Faustini, enologo Cavit e responsabile del progetto.
L’idea di Pica è nata nel 2010 ed è stata realizzata in collaborazione con Io spin off della Fondazione Bruno Kessler, Mpa Solutions, che ha fornito la piattaforma informatica, e il centro di ricerca Fondazione Edmund Mach che fornisce i dati meteo. L’obiettivo era riuscire a capire, con un clic, come migliorare la produzione. E in così è stato. “Oggi ad esempio possiamo persino chiedere al computer su quale terreno piantare una determinata vite”, afferma Faustini, ricordando che la piattaforma informatica è attiva dallo scorso giugno.
L’agricoltura di precisione è poi un toccasana per l’ambiente. E il progetto di Cavit è tanto più importante proprio per via delle sue dimensioni. Il consorzio rappresenta oltre il 60% della produzione vitivinicola del Trentino. E proprio l’aspetto della sostenibilità ambientale è stato sottolineato durante la presentazione di giovedì scorso in Expo. D’altra parte i repentini cambiamenti atmosferici degli ultimi anni, con estati molto calde e afose e inverni caratterizzati da temperature spesso sotto la media stagionale, stanno avendo importanti ripercussioni sul mondo agricolo e sul settore vitivinicolo, con effetti diretti sulle caratteristiche del territorio e sulla coltivazione delle viti.
Il nuovo sistema consente invece di fornire ai soci Cavit - per ora mediante semplici sms o email, ma domani attraverso l’accesso diretto a un portale - informazioni e assistenza in tempo reale per ottimizzare la gestione dei vigneti. Tanto che già lo scorso anno,nonostante la vendemmia 2014 sia stata poco generosa, grazie a Pica, le cantine sono riuscite a valorizzare il raccolto e ammortizzare gli effetti negativi del clima, per via ad esempio delle informazioni sulla maturazione delle uve e sul momento perfetto per la vendemmia.
“Il sistema è ancora migliora- bile, conclude l’enologo Cavit - E noi siamo già al lavoro cor dei centri di ricerca e con i lorc climatologi e pedologi. La tecnologia d’altra parte fa ogn giorno passi in avanti e noi ah biamo deciso di scommetter sull’innovazione”.

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