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Vino: E le carte dei vini diventano sempre più ricche. E' boom per le vinerie. Nelle città in tre anni i wine-bar sono cresciuti del 200%. La riscoperta del vino diventa un fatto di moda e di costume. La mappa di gusti e tendenze … Chi non beve in compagnia è un ladro e una spia. I vecchi proverbi non perdono di attualità, specie se possono essere applicati ad una sana tradizione popolare come quella di bersi un buon bicchiere di vino. E’ indifferente se prima o dopo i pasti, l’importante è farne un momento di socialità, meglio se in un locale alla moda. Nessuna sorpresa dunque se, soprattutto nelle grandi città, fioriscono i wine bar che, tra il 2000 e il 2003 sono aumentati del 200%; o ancora se le carte dei vini dei ristoranti assomiglino sempre più a veri e propri tomi, mettendo in seria difficoltà il cliente non intenditore. Insomma sembra che si beva più per scelta e meno per abitudine. Al primo posto di questo nuovo target ci sono i giovani e le donne in un’età compresa tra i 25 e i 45 anni, prevalentemente abitanti delle grandi città i quali, pur non vantando una vera conoscenza nel campo, sono curiosi con tanta voglia di “emanciparsi” attraverso un bicchiere per il quale non sono comunque disposti a
spendere una fortuna. E se d’estate il più gettonato è senz’altro un bianco, adesso è il momento del Novello, vino giovane per eccellenza, autentico fenomeno di mercato e di costume, il cui fatturato supera gli 82 milioni di euro. Accanto a questa piccola fascia emergente, vero terreno di conquista per le strategie marketing di mercato, ci sono i consumatori tradizionalisti, i più numerosi in assoluto. Sono uomini di oltre 45/50 anni, ma anche donne, molte casalinghe, residenti per lo più nei piccoli centri che bevono per abitudine, attentissimi al rapporto qualita’-prezzo del prodotto; dal 2003 ad oggi, hanno ridotto lo stanziamento medio pro-capite per bottiglia, passato da 4,8 euro a 4,3.
Secondo alcuni dati anticipati di un'indagine, che sarà presentata nel convegno di apertura del Salone del Vino al Lingotto Fiere di Torino, dal 14 al 17 novembre, si assiste alla crescita del confezionato trainato non più dai doc e docg, protagonisti indiscussi degli anni Novanta, ma dai vini da tavola e dalle IGT (Indicazione geografica territoriale); in netto calo risulta anche il peso dei vini sfusi, “quelli del contadino”.

L'indagine mette poi in evidenza come la grande distribuzione non abbia risentito del calo dei consumi che si è verificato, dal 2000 al 2003 (-7,1% nel solo 2001), ma anzi abbia venduto di più offrendo una gamma sempre più ampia di prodotti. Una tendenza, questa, non condivisa dalle enoteche che, invece, hanno risentito in maniera particolare della situazione economica; il 78% degli enotecari rileva come sia ormai consuetudine una maggiore influenza del prezzo sulle decisioni di acquisto. La fase calante dei consumi sembra comunque essersi arrestata. Da gennaio a giugno la contrazione è stata appena dello 0,1% e, comunque, grazie anche alle 17.800 bottiglie di Novello pronte ad essere stappate a partire dal 6 novembre, il 2004 sembra promettere bene, tanto da far intravedere una crescita nelle quantità degli acquisti.

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