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Ansa

Espositori soddisfatti, é il milgior Vinitaly: di sempre ... Soddisfazione per la manifestazione, ottimismo per il futuro. Sono questi i due commenti ricorrenti tra gli espositori di questo Vinitaly. Sulla stessa linea gli operatori, giunti più numerosi rispetto agli anni passati. Dopo tre giorni di manifestazione, i primi numeri parlano di un aumento del 10% di operatori esteri. La 40/a edizione del salone di Veronafiere si è proprio caratterizzata per la forte spinta all'internazionalizzazione dei rapporti tra aziende espositrici e operatori specializzati, grazie all'organizzazione fieristica che ha saputo prevedere e sostenere le nuove tendenze.
Come affermano molti espositori, infatti, la ripresa dei mercati tradizionali è un segnale importante, ma il futuro è l'acquisizione di nuovi spazi in quei Paesi che solo ora si affacciano al consumo di vino. Si tratta per ora di mercati di nicchia, visti i quantitativi limitati dell'import, ma con un numero di potenziali acquirenti enorme, come Cina e India. "Per questo Vinitaly abbiamo assistito a una ulteriore crescita della manifestazione sia in qualità dell'organizzazione che in quantità per quanto riguarda le presenze", afferma Gianni Zonin, lodando lo sforzo sostenuto da Veronafiere per portare Vinitaly a essere "la prima manifestazione di settore al mondo". Anche per Michele Bernetti, che con il padre Massimo guida Umani Ronchi, "Vinitaly è ormai diventato il nostro ufficio nel mondo; la mostra si sta professionalizzando sempre più e abbiamo avuto un incremento del 10-15% dei contatti, soprattutto con gli operatori stranieri". I segnali positivi sono stati raccolti da Bernetti nel fatto che "nei primi giorni è stato possibile incontrare tutti gli importatori, anche i più lontani come quelli dall'Australia, dall'Indonesia o dall'Islanda". Ma allo stesso tempo è stata registrata una forte presenza anche di italiani, cosa che, soprattutto per enoteche e ristoranti, era solitamente concentrata nell'ultimo giorno di fiera. Positivo riscontro anche da Tiziana Frescobaldi: "I primi giorni c'é stato un forte afflusso di operatori di qualità, che hanno permesso di avere incontri importanti e interessanti con persone provenienti sia da Paesi classici come Nord Europa, Canada, Gran Bretagna e Stati Uniti, sia soprattutto da Paesi emergenti come Malesia, India e Giappone, Russia, ma anche l'Italia sta dando segnali molto positivi. Quello di quest'anno é, per Angelo Gaja, "il miglior Vinitaly degli ultimi 30 anni, con ottimi contatti e un'organizzazione molto buona". E anche Luigi Soini, della Cantina Produttori Cormons, segnala "una buona affluenza di operatori esteri, in gran numero da Giappone, Nord della Germania e anche da Australia e Corea". Apprezzato dagli espositori anche il rapporto con il pubblico, "un aspetto - sostiene Bernetti - che rende il momento fieristico più dinamico e vivace rispetto ad altri importanti appuntamenti internazionali riservati esclusivamente agli operatori del settore".

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