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Avvenire

Caro-bollette: stop invernale per l’azienda vitivinicola … “Le bollette sono quadruplicate. Dovremo schiudere per l’inverno albergo e ristorante, con i 19 dipendenti in disoccupazione. Nessun problema invece per l’azienda vitivinicola, che quest’anno ha realizzato un’ottima vendemmia”. È la drastica decisione che ha preso Francesco Condello, titolare dell'azienda vitivinicola Condé di Predappio, una delle zone più vocate per la coltivazione della vite sulle colline di Romagna, in particolare per la produzione del Sangiovese. Condello e la figlia Chiara dal 2015 hanno affiancato alla coltivazione di cento ettari di vigneti le attività agrituristiche, con un ristorante da oltre 100 coperti e un albergo con 50 posti letto, in un bel Borgo di campagna ristrutturato, “per incentivare il turismo del vino”. Dal 7 novembre sono chiusi albergo e ristorante e non apriranno fino ai primi di marzo, mentre resteranno al lavoro in vigna e in cantina gli altri 20 dipendenti. L’azienda Condé si basa su due settori collegati: l’attività vitivinicola e quella agrituristica legata al turismo delvino, col 60% di clienti europei e il 40% russi, cinesi e americani, per un fatturato annuo nel 2019 di 3,2 milioni di euro, ma dimezzati nel 2020 e 2021, a causa della pandemia. La chiusura di metà dell'azienda non è dovuta alla crisi del vino, “ma al caro bollette”. Spiega l’imprenditore: “Nel periodo fatturato di corrente elettrica dal 1 al 31 agosto 2020, pagai 10.525,52 euro (per 63.076,8 Kwh), contro i 44.603,85 pagatiperlo stesso periodo del 2022, per un consumo molto simile (63.878,674). E poi non è finita qui, quando arriveranno le bollette del gas, la situazione diventerà insostenibile”. In questi quattro mesi i 19 dipendenti resteranno a casa con la disoccupazione. E l’imprenditore si chiede se sarà ancora in grado di rinnovare il contratto ai suoi dipendenti. Condello paragona questa sospensione di 4 mesi “ad un altro lockdown per Covid”. Per fortuna non tutti i dipendenti restano a casa, “perché l’azienda agricola deve procedere con i lavori della campagna”. Secondo l’imprenditore romagnolo “non è sufficiente che il Governo riconosca un contributo come credito d’imposta, ma occorre un contributo diretto alle aziende”. Che Condé vada bene lo dimostra anche il recente premio ricevuto dalla figlia del titolare, Chiara, che due settimane fa è stata premiata a Firenze come “Miglior Vignaiolo d’Italia 2022 under 35” assegnato “ai più talentuosi giovani professionisti under 35 dell’enogastronomia italiana”, nell’ambito della terza edizione dei Food&Wine Italia Awards.

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