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C’è un vino che nasce (38 milioni di bottiglie) in ville e residenze patrimonio storico-artistico d’Italia, su 19.000 ettari di paesaggio storico ma “vivo”, grazie a pratiche eco-friendly, didattica e tanti progetti. È il vino delle “Dimore Storiche”

C’è un vino che nasce in ville e residenze di campagna nate come centro azienda di grandi proprietà agricole, e che oggi fanno parte del patrimonio storico-artistico dell’Italia, su 19.000 ettari di paesaggio intatto ma “vivo”, grazie a pratiche eco-friendly, didattica e tanti progetti. È il vino delle “Dimore Storiche Italiane” che fanno parte dell’Associazione Adsi, i cui proprietari, custodi di un patrimonio storico e artistico che è parte essenziale dell’identità culturale del nostro Paese, sono anche vigneron (almeno 40), per una produzione totale di circa 38 milioni di bottiglie, che non soltanto concorrono allo sviluppo economico del Paese, ma che, grazie alle attività svolte e a oneri spesso molto gravosi, confermano il ruolo fondamentale ed indispensabile della tutela paesaggistica del territorio.

Molte delle aziende delle Dimore Storiche sono impegnate in attività che se da un lato conservano intatto il patrimonio paesaggistico italiano, dall’altro lo mantengono “vivo”: dalla “coltivazione di energia” rinnovabile e sostenibile, attraverso la produzione di biogas tramite impianti che utilizzano materia organica, all’organizzazione di percorsi didattici e laboratori per avvicinare i giovani alla “cultura agricola”. Ne sono un esempio il Progetto Scuola di Expo 2015, importante opportunità didattica per far conoscere tutti gli aspetti legati al cibo e al suo consumo, dalle origini storiche e culturali, alla qualità e sostenibilità delle produzioni, e il Progetto “Satricum”, seguito da tempo da dalla cantina Casale del Giglio nel Lazio, in collaborazione con la Soprintendenza Regionale, per gli scavi archeologi in una delle più importanti acropoli di epoca pre-romana.

Non si può inoltre dimenticare che le ville storiche sottolineano ancora oggi l’importanza dei valori artistici e culturali, eccellenza del nostro Paese, testimoniando la sensibilità di tante famiglie che, con costante impegno e sacrificio, mantengono intatta la memoria di un tempo passato. Come spiega il presidente Adsi Moroello Diaz della Vittoria Pallavicini, molti di questi edifici sono situati in campagna, aggiungendo un ulteriore vincolo paesaggistico ai terreni circostanti e comportando un onere che per i proprietari sta diventando sempre più gravoso da gestire, nonostante questa tipologia di dimore storiche contribuisca in modo significativo all’economia e all’immagine del nostro Paese nel mondo.

La grande estensione di territorio, gestito e custodito intatto, dimostra come le dimore storiche, sedi di grandi proprietà agricole, rappresentino veri e propri presìdi, non solo per la tutela del paesaggio rurale e per la produzione vitivinicola d’eccellenza, ma sottolinea altresì quanto l’opera dei proprietari, contemporanea e propositiva, sia anche rivolta ad importanti aspetti legati alla crescita culturale ed economica del nostro Paese.

Info: www.adsi.it

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