Ca’ del Bosco, uno dei marchi che hanno reso grande la Franciacorta, ha da sempre compreso nel proprio portafoglio anche vini fermi, di altrettanta ineccepibile esecuzione. Sul fronte bianchista lo Chardonnay (prima uscita nel 1983), è forse l’etichetta simbolo di questa tradizione produttiva. Da quest’anno, lo “Chardonnay di Ca’ del Bosco” diventa “Selva della Tesa” (in riferimento al bosco che circonda il vigneto della Tesa, il primo alla fine degli anni Settanta piantato a 10.000 ceppi per ettaro), per favorire una maggiore distinzione dall’altro vino bianco aziendale il “Corte del Lupo”. La versione 2019 è ottenuta dalle uve di Erbusco, Corte Franca e Provaglio d’Iseo. Il Selva della Tesa è fermentato in barrique, dove resta per 9 mesi, compiendo anche la fermentazione malolattica, per poi maturare tre anni e mezzo in bottiglia. I suoi profumi rimandano alla frutta esotica e agli agrumi maturi, con tocchi di vaniglia e spezie. In bocca il sorso è ricco, dallo sviluppo largo e dal finale persistente dove tornano i richiami speziati. Ca’ del Bosco è nata nel 1968, imboccando la strada della qualità già agli inizi degli anni Settanta del secolo scorso, grazie alle intuizioni di Maurizio Zanella. Oggi, l’azienda, presieduta dallo stesso Zanella, conta su 260 ettari di vigneto a biologico (per una produzione complessiva intorno ai 2 milioni bottiglie) e fa parte del gruppo Santa Margherita.
(fp)
Copyright © 2000/2024
Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit
Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024