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CLIMATE CHANGE

Cantina Toblino protagonista del progetto Ue “Impetus”: obiettivo, una viticoltura sostenibile

La Valle dei Laghi tra le sette aree bioclimatiche della ricerca: 4 anni per trovare metodologie e tecniche efficaci contro il cambiamento climatico

Gli effetti del cambiamento climatico stanno colpendo da anni il settore vitivinicolo europeo, e da qui nasce l’urgenza di trovare soluzioni efficaci, che sappiano adattarsi alle nuove sfide imposte da ecosistemi in continua evoluzione. A livello internazionale, la prima grande azienda a porsi l’obiettivo della neutralità carbonica, è stata nel 2017 Bodegas Torres, ma già due anni dopo, nel 2019, il problema era balzato in cima all’agenda del mondo enoico, al centro della “Climate Change Leadership - Solutions For The Wine Industry Conference” di Oporto, voluta da Al Gore, ex Vice Presidente Usa, da anni impegnato sul fonte del climate change, attraverso la nonprofit “The Climate Reality Project”.

Da quel momento, le iniziative si sono susseguite, anche e soprattutto in Italia, dove Cantina Toblino, cooperativa della Valle dei Laghi, in Trentino, entra nel Progetto Impetus, il programma lanciato dall’Unione Europea che, nei prossimi quattro anni, coinvolgerà sette aree bioclimatiche: dalle coste spagnole della Catalogna, alle spiagge artiche del Troms in Norvegia, per poi passare a territori mediterranei, continentali e atlantici, ad arrivare alle pendici del Monte Bondone in Trentino, nella Valle dei Laghi. L’obiettivo è analizzare e proporre metodologie e tecniche adattabili in tutte le sette regioni selezionate, dando da un lato un contributo a viticoltori e agricoltori europei e fornendo dall’altro modelli di gestione del territorio agli enti e alle autorità locali.

La viticoltura è una risorsa economica e culturale da preservare, per questo la Valle dei Laghi, zona vocata alla produzione di uve e vini d’eccellenza, diventa la protagonista di un progetto di studio che va a testare modelli di simulazione, governance e supporto alle decisioni, nuovi vitigni e spostamento delle aree coltivabili, gestione e valutazione integrata del rischio, attivazione del patrimonio culturale materiale e immateriale. Eurac Research, centro di ricerca con sede a Bolzano, curerà l’indagine, ideando, provando e implementando soluzioni capaci di gestire in modo ottimale la risorsa più preziosa: l’acqua. Proprio per questo sono stati coinvolti altri due partner, essenziali per la riuscita del progetto e per la gestione sana e responsabile in viticoltura dell’elemento: il Bacino Imbrifero Montano (Bim) Sarca-Mincio-Garda e MobyGIS, azienda trentina che si occupa di modellazione e ottimizzazione del ciclo dell’acqua.

Il tema della sostenibilità e del cambiamento climatico verrà inoltre trattato da Carlo De Biasi, dg Cantina Toblino e vice presidente di Lien de la Vigne - Vinelink International, al prossimo convegno dell’Associazione internazionale nata nel 1992 per la ricerca e l’innovazione vitivinicola, l’1 aprile a Parigi, nella cornice della Maisons des Arts e Metiers, dal titolo “How to try to mitigate the effects of climate change for the production of Trento DOC sparkling wine”, che metterà al centro gli effetti dei cambiamenti climatici sulle coltivazioni viticole montane dedicate alla produzione di spumanti Trentodoc, con la presenza di produttori vitivinicoli, europei e non solo, che condivideranno le proprie esperienze sul campo. “Chi lavora quotidianamente la vigna - commenta Carlo De Biasi - nei prossimi anni dovrà compiere scelte decisive per affrontare al meglio le conseguenze del cambiamento climatico. Oggi abbiamo strumenti che ci permettono di mitigare gli effetti ambientali negativi sulla qualità di uve e vini. Possiamo fare analisi e studi di vocazionalità con strumenti all’avanguardia che permettono di sviluppare, ad esempio, la viticoltura in aree a quote altimetriche superiori alla media, al fine di preservare l’eleganza e la fragranza dei vini. Tutto questo ci permetterà nel prossimo futuro di migliorare la qualità delle uve attraverso una viticoltura innovativa, attenta, rigorosa e sostenibile”.

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