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Corriere della Sera

I custodi del vino ... Il viaggio in Italia di Laura Donadoni, per raccontare il lavoro di produttori che hanno riscattato o faranno rinascere intere comunità. Con le testimonianze anche di volti noti: da Linus a Paolo Cognetti, da Bruno Pizzul a Carlo Petrini... Un ritratto inedito e contemporaneo dei protagonisti dell’enologia italiana. Un viaggio alla scoperta di vigne e cantine, dalla Valle d’Aosta fino alla Sicilia. Custodi del Vino. Storie di un’Italia che resiste e rinasce è il nuovo libro, edito da Slow Food Editore, di Laura Donadoni, giornalista enologica e unica italiana a far parte dell’International Circle of Wine Writer di Londra. Su Instagram il suo profilo — @theitalianwinegirl — ha più di 50 mila follower. Nel libro riporta storie di persone che, attraverso il vino, hanno riscattato o stanno cercando di far rinascere territori o comunità. C'è la storia del Cannonau di Mamoiada, simbolo della costruzione di un nuova identità per questa eccellenza enologica sarda. Vi è il racconto del lavoro collettivo fatto dal produttori dell’Alto Adige per valorizzare i vini bianchi. O, dell’impegno eroico dei vignaioli lombardi per coltivare sulle Alpi le uve da cui nasce il Nebbiolo. Un racconto avvincente è quello della resurrezione enoica dello schioppettino di Prepotto in Friuli Venezia Giulia. Oppure, ancora, del tentativo di costruzione di un’identità per il Rosato del Salento in Puglia. Di questo viaggio, però, non sono solo i produttori ad essere protagonisti. Ma firmo capolino, pure, personaggi noti, anche estranei al mondo del vino, che da veri e propri ambasciatori raccontano le proprie regioni d’origine. Paolo Cognetti per la Valle d’Aosta, Carlo Petrini per il Piemonte, Simone Moro per la Lombardia, Bruno Pizzul per il Friuli, Enrico Bartolini per la lbscana, Linus per l’Umbria, Mario Tozzi per il Dazio, Gino Sorbillo per la Campania, Antonio Caprarica per la Puglia. Tratteggiando, così, il volto attuale dei territori italiani del vino.

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