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Corriere della Sera

Non solo Tokaji. Salgono i rossi del Vigneto Ungheria … Il Vigneto Ungheria è grande più o meno la metà di quello di Bordeaux: 62 mila ettari. Le zone vinicole sono 6 con 5 Igp (Indicazione geografica protetta) e 33 Oem (che significa Denominazione di origine protetta). In Italia il distretto vinicolo più conosciuto è quello di Tokaj. Non tanto per il vino, ma per il nome. Il nostro governo ha infatti perso la guerra legale in Europa per l’esclusiva della denominazione: il Tocai, famoso bianco del Friuli Venezia Giulia, ha dovuto cedere il nome all’ungherese Tokaji ed ora si chiama Friulano. Vino storico, il Tokaji. Già nel 700 la produzione era regolamentata, indicando i confini della zona. Oggi i produttori sono circa 7oo in poco meno di 5.500 ettari. “La sua reputazione - sostiene a master of wine Caroline Gilby su Decanter - è stata costruita sulla dolcezza, ma una nuova generazione di vignaioli sta puntando, grazie a straordinari vigneti, su vini secchi e, recentemente, su pregiati spumanti rifermentati in bottiglia”. Un altro vino ungherese che merita attenzione è il rosso Bikavér era diventato un vino rustico. Ora è un blend di quattro varietà, a base di Kékfrankos. Rossi sono anche i vini di Villany, la regione vinicola ungherese più al Sud. Dalla terra delle colline vulcaniche attorno al lago Balaton, arrivano invece vini bianchi, tra cui il Kéknyel e il Szükebaràt (“monaco grigio”, nome locale del Pino Grigio)

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