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Corriere della Sera

Un gioiello della ricerca con dna austro-ungarico Fondazione Mach 150 anni di supporto alla produzione vinicola Puntando alla qualità … Un secolo e mezzo al servizio della comunità agricola in un territorio vocato alle coltivazioni, tra cui primeggia la viticoltura, risorsa fondamentale per il Trentino Alto Adige. Parliamo delle Fondazione Edmund Mach (Fem). Nata all’epoca dall’impero austro-ungarico, riunisce più attività: centro di ricerca internazionale, scuola agraria tecnica professionale e centro di trasferimento tecnologico. Ubicato in collina, sulla riva sinistra dell’Adige , all’interno di un campus di 14 ettari più 120 ettari di terre coltivate e 65 di bosco, I’ente eredita gli scopi e le iniziative che furono proprie dell’Istituto Agrario fondato dalla Dieta di Innsbruck il 12 gennaio 1874. E le consolida nelle attività di istruzione e formazione, ricerca scientifica, sperementazione, consulenza e servizio alle imprese nei settori agricolo, agroalimentare e ambientale. Ciò detto, appare chiaro come l’anniversario dei 150 anni di Fem meriti di essere celebrato. Tanto più che, nel corso deI tempo, ha ampliato e incrementato la sua mission in un’area che si distingue per la qualificata produzione vinicola. Il riferimento va, in particolare, a “Trento Doc -bollicene di montagna”, uno dei fiori all'occhiello della regione. Da qui, lo stretto rapporto tra le due istituzioni, neIl’ambito della ricerca e dell’innovazione. Sinergia virtuosa che sarà messa in luce nel corso di Trentodoc Festival (22-24 settembre). L’offerta del Centro istruzione e formazione Fem si basa sulla diffusione della cultura tecnica agraria e viticolo-enologica; si rivolge sia ai ragazzi dell’istruzione superiore di secondo grado (14-19 anni), sia a coloro che hanno già conseguito il diploma e agli adulti. Con risultati di alto livello. Lo dimostra il fatto che, entro un anno dall’aver conseguito il diploma, il tasso di occupazione è del 99%. Ancora: oltre l'8o% degli studenti prosegue gli studi (più del 50% verso l’università). Da notare che la Fondazione riveste un ruolo di pregio in tutto il mondo. Inoltre, la produzione scientifica del Centro Ricerca e Innovazione viene valutata “eccellente” da Anvur (Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca). Nelle parole del presidente Mirco Maria Franco Cattani, l’impegno per le celebrazioni dei 15o anni di Fem. “E un traguardo importante — afferma — per un ente che è considerato una delle principali istituzioni nel campo dell’istruzione, della ricerca, dell’assistenza in agricoltura e del trasferimento tecnologico nel settore agroalimentare. Il comitato organizzatore ha deciso di promuovere una serie di eventi e di iniziative che si concretizzano in particolare in convegni di carattere scientifico su temi di attuale interesse attinenti al settore primario. Il filo conduttore delle iniziative legate al 15o° sarà la valorizzazione della storia dell'Istituto, il suo rapporto con il territorio e la comunità trentina, nell'ambito di un percorso che in questi decenni, a cavallo tra innovazione e tradizione, è stato accompagnato da un incessante processo di crescita e di internazionalizzazione”. “Allo stesso tempo — nota Cattani — le celebrazioni rappresentano anche l'occasione per una riflessione sulle traiettorie future della Fondazione”. A Trento, nel programma degli eventi del Festival si segnala la tavola rotonda di esperti dedicata proprio al rapporto tra le due realtà, vanto del Trentino. Il titolo: “Fem e Trentodoc, storie intrecciate di ricerca e innovazione”. (22 settembre, Palazzo Geremia ore 17-19). Modera l’incontro Luciano Ferraro, direttore artistico di Trentodoc Festival, vicedirettore del Corriere della Sera. E assodato, dunque, che il successo dei “Trento Doc -bollicine di montagna» debba molto alla presenza e all’attività della Fondazione Mach. Lo riconoscono gli stessi attori del comparto vitivinicolo trentino. “I dati dimostrano lo stato di ottima salute della produzione, che continua il percorso di crescita sul mercato nazionale, e trova spazio sempre di più in quello straniero», premette Enrico Zanoni, presidente dell’Istituto Trento Doc, con oltre 6o case spumantistiche associate. Del resto, i numeri parlano da soli e indicano la crescita delle bollicine di montagna: il volume di affari raggiunge i 13 milioni di bottiglie vendute e un fatturato complessivo di 18o milioni di curo. La domanda ha registrato un incremento complessivo del 7% confermando la rilevanza della denominazione. Tra le tipologie preferite dai consumatori in ascesa i Millesimati che raggiungono il 12%. “La presenza storica consolidata di Fem, con la scuola di Enologia e Ie fondamentali competenze, porta nelle aziende vinicole del Trento Doc tecnici di ottima preparazione”, dice Zanoni, che è direttore di Cavit (Cantina viticoltori del Trentino). Goffredo Pasolli, consigliere della Fondazione Mach, enologo di Gaierhof e presidente di Assoenologi Trentino, evidenzia come l’azione di Fem sia un supporto essenziale in un’area “polverizzata”, dove operano tante piccole cantine. “Nella regione il cooperativismo è molto forte — dice — e i vignaioli associati si attrezzano per fare sempre meglio, non solo producendo vini di qualità ma anche rispettando l’ambiente. Da qualche anno il Consorzio di tutela dei vini del Trentina presenta il Bilancio di Sostenibilità”.

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