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Corriere della Sera

Tra calici e musica vincono le bollicine … Diodato al Trentodoc Festival. Lollobrigida pensa all’Unesco: “Trainerà anche il nostro vino”… “I confini esistono solo nella nostra testa”, dice Diodato. Un monito quasi, di fronte alla platea del Chiostro degli Agostiniani. Spetta a lui chiudere Trentodoc Festival in questa seconda edizione di successo, organizzata da Trentino Marketing, Istituto Trento Doc e Corriere della Sera. Il tema che Diodato affronta gli è familiare, “Una voce dentro l’anima”. Quella emersa prepotente con “Fai Rumore”, il brano con cui si è aggiudicato Sanremo 2020, diventato un inno globale nell’epoca della pandemia. “La musica aiuta ad abbattere le barriere con il suo potere magico”, dice mentre Alessandro Cannavò, caporedattore del Corriere della Sera, scruta tra il repertorio dell’artista per evidenziarne, verso dopo verso, sensibilità, maturità e un lato insolito, quello del “single” che mamma vorrebbe tanto vedere “sistemato”. Momenti diversi. “La musica mi ha insegnato che può adattarsi a ciò che gira intorno”, dice il cantautore pugliese, ancora impegnato nel tour italiano che lo porterà a Taranto, la sua città e prima a Lampedusa. Dove malgrado l’emergenza sbarchi, ha deciso di essere presente. “La musica ti mette davanti ai limiti e insegna ad affrontarli”, dice. Canta “Che Vita Meravigliosa” Diodato, ma è proprio così? Serve fiducia nel futuro che “in Italia si è un po’ persa”, dice mentre accenna a “Occhiali da sole”, altra sua hit: lenti come scudo verso il tempo che trascorre inesorabile allontanandoci dalla realtà, quella degli amici con una loro famiglia, mentre restano le belle serate in osteria concluse nella solitudine della propria camera. Diodato ringrazia il Festival che “forse” ha invitato proprio lui perché ama il buon vino. Sorride e si emoziona il pubblico come in mattinata era accaduto con Frank Matano che ha reso omaggio al valore dei comici attuali. Li guarda “con tenerezza” per la capacità di elaborare, con la stessa velocità dei social, spirito e dinamiche della societa di oggi. Comunicare (bene) è tra gli obiettivi delle cantine del Trentodoc, con le storie e i valori da raccontare. Tema affrontato da Luciano Ferraro, vicedirettore dél Corriere della Sera con Giovanni Soldini (in video), Gelasio Gaetani d’Aragona (scrittore e produttore), Filippo Polegato (ad Astoria Vini), Federica Cazzara (marketing manager di Cesarini Sforza Spumanti) e Marco Tonini (titolare di Tonini Viticoltori in Isera). Ogni azienda ha un suo modo di comunicare, tra sport (Polegato da 12 anni è vicino al Giro d’Italia), impegno sociale e quotidianità. E nel talk “Persone e cantine: i valori del vino”, è intervenuto in diretta video Francesco Lollobrigida, ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare. “La candidatura della cucina italiana a patrimonio immateriale dell’Unesco farà da traino al nostro patrimonio vinicolo spesso sottovalutato. Il vino fa parte della nostra tradizione, della nostra alimentazione”, ha detto. Riguardo alle etichette sanitarie approvate dall’UE attraverso il silenzioassenso e già adottate dall’Irlanda, Lollobrigida afferma che il Governo ha già presentato una serie di ricorsi per “proteggere il vino italiano dalle aggressioni che intendono incriminare il consumo”. Sui fondi comunitari 0cm per la comunicazione fuori dall’Europa e le nuove regole stabilite dall’Italia, Lollobrigida ha sostenuto che il Governo “non intende creare meccanismi burocratici farraginosi, ma garantire la trasparenza” e ha sottolineato di “stare lavorando a nuovi adeguamenti”. Nei mercati intanto continuerà ad arrivare il granchio blu. La scorsa estate il ministro stesso e la premier Meloni hanno mostrato un piatto con il crostaceo. Si stanno intensificando le strategie per arginare questo allarme ambientale. Unico antagonista l’uomo che può catturarlo e mangiarlo. “Si abbina bene alle bollicine o al sauvignon blanc”.

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