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Corriere della Sera

I francesi litigano sul “gennaio senza alcol” … Lettera di 45 accademici contro il governo Macron: troppo legato alla lobby del vino… Dopo settimane di brindisi, il mese astemio: in Francia lo prendono molto sul serio l’impegno del “dry january”, il “gennaio asciutto” d’importazione anglosassone che prevede l’astinenza da alcolici per i primi 31 giorni dell’anno. Tanto sul serio che ci litigano: 45 accademici nel campo delle dipendenze hanno scritto una lettera infuocata al ministero della Sanità, “colpevole” di non appoggiare l’iniziativa detox di inizio 2024 e di non fare abbastanza per sensibilizzare la popolazione sui rischi legati all’alcol. “È una vergogna che il governo continui a ignorare il défi de janvier: la fiducia nella capacità dello Stato di adottare politiche coerenti e risolute è alquanto deteriorata”. Sono sessanta le associazioni transalpine che sposano il comandamento del “mese asciutto”. I sondaggi citati dal quotidiano The Guardian (il dry january è nato in Gran Bretagna undici anni fa) indicano che il 60% dei francesi sarebbe disposto a provarci. La popolarità dell'iniziativa dovrebbe rendere i politici meno timorosi a schierarsi. Il firmatario numero uno del “J’accuse anti-alcol” Olivier Cottencin, che guida il comitato nazionale dei professori universitari che si occupano di dipendenze trova molto sorprendente che “il governo sostenga ogni novembre la campagna per un mese senza tabacco” e si astenga invece quando si parla di Bacco. La Francia è il secondo Paese al mondo per consumo di vino (dopo gli Stati Uniti), un’industria che dà lavoro a mezzo milione di occupati. Gli accademici del “mese astemio” sostengono che il governo è troppo vicino alla lobby
del settore, che naturalmente non appoggia la pratica del “dry january”. I produttori sostengono che i francesi tradizionalmente bevono già con moderazione (dieci bicchieri alla settimana è la dose massima prescritta dai medici) e che il mese astemio semmai può valere per “gli ubriaconi” del Nord Europa. Gli anti-etilici ribattono che in base a recenti sondaggi il 70% dei genitori in Francia fa bere più di un goccio ai figli durante le vacanze natalizie. E Amine Benyamina, ospedale Paul-Brosse, ricorda le stime secondo cui 42 mila decessi allìanno oltralpe sono legati all’alcol. Giusto un anno fa c’era stata la polemica di uno spot governativo, con persone che brindavano dicendo “Salute” (sante) e sotto la scritta: “Non è un po’ assurdo augurare a qualcuno buona salute con l’alcol?”. I produttori avevano scritto a Emmanuel Macron protestando, e lo spot era stato ritirato. La lettera dei 45 non ha avuto effetti sull’Eliseo. Macron è considerato il presidente più amante del vino degli ultimi 70 anni: si vanta di berne ogni giorno, a pranzo e a cena. Probabilmente anche a gennaio.

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