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Corriere della Sera

Rosso di Montalcino … Lo hanno chiamato Il Piccolo Brunello. Ma a 37 anni dal suo debutto come vino Doc, il Rosso di Montalcino si è tolto dal cono d’ombra del fratello maggiore. Da gregario è diventato campione. Il Rosso nasce dalle stesse vigne di Sangiovese grosso del parente più blasonato. Per le regole si cui veglia il Consorzio del Brunello, può essere messo in commercio un anno dopo la vendemmia, ma non finisce mai sugli scaffali prima di 17-18 mesi. Più giovane, quindi più fresco e con profumi più fruttati rispetto al Brunello che viene venduto a 5 anni dal raccolto delle uve, il Rosso è stato a lungo ritenuto il vino di primo ingresso. Perché meno costoso. Per il vignaioli è sempre stato utile a sostenere il bilancio, nella lunga attesa dei ricavi dal Brunello. Secondo il Consorzio è un “vino di pronta beva”, non è indicato per essere conservato a lungo “anche se ben resiste all’invecchiamento”. Su quest’ultimo aspetto, però, ci sono state tante positive sorprese. Fabrizio Bindocci, presidente del Consorzio e direttore generale dell’azienda Il Poggione, ha raccontato all'evento Benvenuto Brunello del febbraio scorso di aver da poco stappato una bottiglia di Rosso del 1985 dell’azienda Talenti. Lo preparò Piero Talenti, un romagnolo che da partigiano (nome di battaglia Piron) diventò vignaiolo e contribuì a trasformare il Brunello in una storia di successo del Novecento (Andrea Gabbrielli ha raccontato la sua vita nel libro Pierluigi Talenti, l’altro Brunello, Veronelli editore). “Quando abbiamo bevuto quel Rosso con 35 anni d’età siamo rimasti stupefatti: pulsava ancora, era straordinario”, racconta Bindocci. Giampiero Bertolini, amministratore di Biondi Santi, la cantina in cui è nato il Brunello, conferma: “abbiamo stappato recentemente un Rosso del 1984 di Mastojanni. Sì, era ancora vivo”. Una longevità che sì trasforma in valore. Biondi Santi ha colto al volo, dopo il passaggio di mano dalla famiglia fondatrice al gruppo francese Epi, le nuove potenzialità dei Rosso: presto sarà pronta l’annata 2017, intanto la 2016 si acquista a 65 euro. “Il prezzo è stato raddoppiato, ed era già il doppio della media”. Più di molti Brunello. “Le ultime annate del Rosso uscite dalle cantine, 2017 e 2018 - sostiene il sommelier già campione del mondo Luca Martini - sono eccellenti. Soprattutto le bottiglie che vengono dalle vigne dal versante Nord di Montalcino. Esempi? Casanova di Neri, Piccolomini d’Aragona, Poggio di Sotto e Salvioni”.

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