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Corriere della Sera

L’ex avvocato che ha lasciato Roma per dedicarsi al Brunello… Era un avvocato, come il padre Giovanni. “Lavoravo per il Monte dei Paschi di Siena”, racconta Alessandro Mori, vignaiolo a Montalcino. “Nel 1974 papà aveva acquistato il Marroneto, un fazzoletto di terra e un pugno di vigne. Ci passavamo i fine settimane e le estati. Ero un ragazzino, mi divertivo con mio fratello Andrea in cantina a pulire le botti, aiutavo nella vendemmia. Anni fantastici. Abitavo a Roma, facevo una vita da gaudente. Quando ho conosciuto quella che poi sarebbe diventata mia moglie ho deciso di cambiare tutto. Mi sono licenziato dalla banca e sono tornato a Montalcino. Volevo ritrovare la semplicità e la felicità degli anni dell’infanzia”. Era il 1994, Alessandro aveva 33 anni. Nel podere c’erano una casa rurale, una cantina di tre stanze e una chiesetta del 1200 che ha dato il nome al suo Brunello, Madonna delle Grazie. “Mi sono dato da fare, con un prestito, senza contributi pubblici”, spiega, “ho cominciato con le prime 3.000 bottiglie. Ora sono circa 30 mila”. Gli ettari sono diventati 7,2. “Resto un piccolo vignaiolo, la dimensione giusta per dedicare una cura maniacale alla cantina”. Ma con sei ragazzi che lavorano con lui. “Grintosi e determinati, assorbono e trasmettono energia”. Prima di arrivare al successo Mori ha trascorso anni difficili. “All’inizio i rossi più venduti erano violacei strutturati: qualche critico che diceva che i miei vini erano troppo freschi. Ma non mi piegavo, cercavo l’eleganza, non la potenza. Non mi piegavo neppure alla barrique. Poi è arrivata Brunellopoli e per me è cambiato tutto. I consumatori e gli esperti sono tornati a Montalcino alla ricerca dell’autenticità del Sangiovese grosso. Nel 2000 è uscito Madonna delle Grazie, il mio primo Brunello da unico vigneto. E il riconoscimento massimo è arrivato con l’annata 2010, i 100/100 assegnati da Robert Parker, la prima volta per un vino di Montalcino”. L’ultima annata, la 2015, ha conquistato il punteggio di 99+ nella classifica della guida I migliori 100 vini e vignaioli d’Italia (in edicola a 12,90 più il costo del quotidiano). Il sommelier Luca Gardini lo descrive così: “Etichetta che restituisce magicamente il territorio, Brunello di categoria superiore”.

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