02-Planeta_manchette_175x100
Allegrini 2024

Corriere della Sera

La casa vinicola si fa anche l’auto-esame di “insostenibilità” … Tasca d’Almerita, 600 ettari vitati in Sicilia, ha appena vinto un prestigioso premio “green” internazionale: “E per migliorare mettiamo nero su bianco i punti deboli”, spiega la Sustainability Manager Vanessa Dioguardi… I colleghi, quando arrivava lei in mensa, qualche anno fa, facevano sparire i piatti di plastica con un risolino imbarazzato. Oggi i piatti di plastica in azienda non esistono più, e i colleghi le raccontano orgogliosi di essersi comprati l’auto ibrida. “La sostenibilità è una rivoluzione culturale, uno stile di vita: all’inizio è faticosa, una rottura di scatole, ma poi appassiona ed entusiasma”. Vanessa Dioguardi, 44 anni, palermitana doc, è dalla fine del 2015 Sustainability Manager dell’azienda vinicola Tasca D’Almerita, proprietaria di cinque tenute e oltre seicento ettari vitati in Sicilia. Un ruolo specifico istituito da Alberto Tasca, amministratore delegato della società, per poter misurare concretamente gli effetti di ogni singola decisione in vigna, in cantina e nella gestione generale. “In pratica”, spiega Dioguardi, “io lavoro a stretto contatto con tutte le figure aziendali - agronomo, enologo e direttore di produzione in primis - per stilare insieme degli obiettivi di miglioramento in chiave sostenibile e trovare le soluzioni che ci consentano di raggiungerli”. Un work in progress continuo, che non deve tralasciare nulla: “Tutte le funzioni aziendali sono importanti: da chi sceglie la carta per la stampa delle brochure, rigorosamente certificata FSC ( Forest stewardship Council , ndr), alla gestione delle macchinette del caffè, che devono escludere la plastica monouso. Insomma, non c’è mai un punto d’arrivo», ribadisce Dioguardi, «la sostenibilità è un percorso”. Cominciato, per la verità, con la fondazione dell’azienda: “Sin dal 1830, quando la tenuta di Regaleali, nell’entroterra di Palermo, è diventata di proprietà della famiglia, si è coltivato seguendo le buone pratiche contadine. Si è sempre cercato di non arrecare danni al terreno, alle piante, all’ambiente e all’uomo. Ma di recente Alberto Tasca ha sentito il bisogno di un approccio più scientifico al tema”. Così nel 2009 si è rivolto all’università Cattolica di Piacenza, gettando le basi per la creazione di SOStain, un disciplinare in 10 punti che negli anni è diventato un protocollo regionale adottato da diverse cantine siciliane: “È bello vedere come, in nome dell’ambiente, si vada oltre la concorrenza”, commenta Dioguardi. “Oggi 20 aziende si siedono intorno a un tavolo per risolvere problemi e trovare soluzioni, aderendo allo stesso modello comune”. SOStain vieta il diserbo chimico in vigneto, prevede la tutela della biodiversità, l’utilizzo di materiali ecocompatibili in fase produttiva, l’adozione di tecnologie energeticamente efficienti, la riduzione del peso delle bottiglie, la trasparenza della comunicazione e molto altro. “Lavoriamo sugli impatti, non su un singolo impatto: ambiente, tessuto sociale e umano sono tutt’uno”.
L’impegno di Tasca D’Almerita si è rivelato tale che quest’anno è stata tra le 24 cantine al mondo (e tra le tre italiane) a ricevere il “Robert Parker Green Emblem”, il prestigioso “marchio” di sostenibilità attribuito dal critico enologico internazionale. Come riferisce il Report di Sostenibilità relativo al 2020, infatti, l’azienda è riuscita a ridurre di 1.300 tonnellate le emissioni di CO2, una quantità pari a quella che 28mila alberi di arancio assorbirebbero in 10 anni. Anche la produzione di energia fotovoltaica è stata importante, così come la creazione di 21 posti di lavoro a tempo indeterminato negli ultimi 10 anni e l’adesione a diversi progetti per lo sviluppo del territorio. Inoltre, scendendo nel dettaglio: “In vigna non usiamo chimica da undici anni, pratichiamo l’agricoltura integrata, destinando parte delle tenute ( ad altre coltivazioni, al pascolo o alla vegetazione spontanea per aumentare la biodiversità, analizziamo i vini per monitorare la presenza di residui, alleggeriamo le bottiglie di vetro, scelta coraggiosa perché il consumatore e anche il collezionista tendono a valutare come meno prestigiose le bottiglie leggere, ma così si risparmiano sia emissioni di CO2 sia le materie prime necessarie alla produzione”, elenca Dioguardi. Api nere sicule e api ligustiche hanno le loro arnie attorno ai vigneti, mentre 97 pecore comisane circolano liberamente nelle tenute. Nel 2017 Tasca D’Almerita è stata la prima azienda ad ottenere la certificazione Viva, il programma di sostenibilità promosso dal Ministero della Transizione ecologica. E quest’anno è stato fatto un passo in più: oltre al bilancio di sostenibilità la cantina ha pubblicato anche il suo primo “bilancio di insostenibilità”. “Ossia gli ambiti in cui ancora non siamo sostenibili, o perché non abbiamo trovato una soluzione o perché quella che abbiamo trovato è troppo costosa”, spiega Dioguardi, fiera di questo documento. “Sono le nostre debolezze messe nero su bianco: un modo per essere davvero trasparenti e cercare, magari, soluzioni condivise lungo tutta la filiera”. Qualche esempio: “Consumiamo ancora gasolio con le macchine agricole tradizionali visto che quelle a idrogeno, più sostenibili, costano troppo. E ancora: i legacci per tenere dritte le viti sono di plastica, perché quelli in rafia oltre a costare tanto non sono abbastanza resistenti. Vogliamo migliorare e siamo aperti a suggerimenti...”. Intanto, sul fronte “capitale umano”, l’azienda ha appena annunciato, oltre alla posizione di Vanessa Dioguardi alla Direzione sostenibilità, che da quest’anno abbraccia in modo ancora più profondo tutte e cinque le tenute, l’arrivo di altre tre manager donna: Claudia Melzi alla Direzione generale, Tamara Maccherini alla Direzione commerciale, Antonella Puglisi alla Direzione ospitalità. Un ulteriore segno verso un futuro sempre più inclusivo.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Pubblicato su