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Corriere Della Sera / Corriere Economia

“E noi innoviamo anche le grappe” ... E meno male che ci sono le donne. Se il business dei distillati non perde colpi è grazie al gentile sesso. Le signore giovani e colte che amano sorseggiare la grappa dopo cena rappresentano il target principale del mercato che si sta espandendo soprattutto nelle nazioni in via di sviluppo. “Se nei Paesi maturi il consumo è diminuito - afferma Sandro Bottega, presidente della Distilleria Bottega - e la crisi si fa sentire negativamente, nei Paesi emergenti si registra un incremento delle vendite. Questo determina la stabilità del settore”. Il bilancio positivo è il risultato di una sorta di compensazione tra il rallentamento del business a Ovest e l’incremento registrato
sulle piazze dell’Est. Nonostante la congiuntura economica. “In Cina e Brasile il prodotto è ancora poco conosciuto, di conseguenza non ci aspettiamo grandi risultati a breve, ma un buon successo tra 10 anni”. Nessuna flessione nel 2009? È difficile da prevedere, ma è comunque un’ ipotesi. Rispetto al settore del vino, quello del distillato è meno dinamico e si confronta con problemi diversi. “Pure il vino sta subendo un calo dei consumi, eppure mantiene un trend effervescente per quanto riguarda le bottiglie più conosciute e pubblicizzate: mi riferisco ai grandi rossi, ai prosecchi e ai moscati, simboli del made in Italy nel mondo. Per quanto riguarda invece la grappa il problema è che ha meno appeal di altri alcolici, come per esempio gin e vodka, perché non viene miscelata nei cocktail, di conseguenza ha una diffusione limitata e non si trova in discoteca. È anche calato il consumo di grappa dopo i pasti per via delle norme sulla sicurezza stradale”. L’unico modo per attraversare indenni il periodo di crisi è investire in innovazione, senza mai perdere d’occhio la qualità e senza contare sugli incentivi europei perché gli alcolici non godono di nessun sostegno comunitario. “La tecnologia è importante: grazie a nuovi sistemi è possibile ottenere grappe più leggere e
morbide, che poi sono
quelle più richieste dalle
donne. Inoltre stiamo
studiando processi di demetilazione per creare
grappe fresche e fruttate
con una gradazione alcolica di 35-36 gradi, inferiore a quella stabilita
per legge, per cui vorremmo proporre un cambia
mento della legge per abbassare la gradazione al
colica, portandola a quella del brandy”. Una strategia per crescere? “Maggiore tutela delle imprese che si fanno avanti sui
mercati internazionali e
un Sistema-Paese capace di investire in comunicazione”.


Bottega... L’enologia è una passione della famiglia Bottega fin dagli anni Venti, da quando Domenico Bottega, nonno di Sandro, l’attuale presidente della Distilleria Bottega, sceglieva le uve migliori per il suo nettare di Bacco. Anche se la nascita dell’azienda vera e propria risale al 1977 per mano della seconda generazione Bottega (Aldo). Oggi la tradizione è portata avanti da Sandro (terza generazione), coadiuvato dai fratelli Barbara e Stefano. Il business dell’azienda che ha sede a Binano di Godega S.U. (Treviso) e impiega 65 dipendenti è all’insegna della diversificazione: accanto ai distillati produce spumanti, vodka, olio, acqua minerale e alimenti bio. Fondamentali per lo sviluppo sono sempre stati gli investimenti in tecnologia (7 milioni di euro soltanto negli ultimi tre anni) che hanno spinto l’azienda verso i mercati internazionali, soprattutto Germania, Svizzera, Canada, Giappone e Benelux, dove realizza il 60% del suo fatturato, pari a 22 milioni di euro con una previsione di crescita stimata del 5-6% per il 2009. La sua filosofia è quella di curare qualità e commercializzazione, senza affidarsi troppo a marketing e pubblicità.

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