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Corriere Della Sera / Corriere Economia

Il Riesling che abbatte le frontiere ... Insolita alleanza tra produttori dell’Alto Adige e della Mosella... L’eterna rivalità tra Italia e Germania vive un’inaspettata e piacevole battuta d’arresto. Complice la passione per il Dio Bacco, infatti, un produttore di vino della provincia di Bolzano, innamorato dei vitigni tedeschi e due teutonici doc, entrambi imprenditori del settore, hanno deciso di diventare soci all’ombra della Mosella, fiume che attraversa la Germania, dove crescono alcuni tra i migliori Riesling. “Fino a dieci anni fa quel tipo di vitigno era presente anche nell’azienda di famiglia - spiega Martin Foradori Hofstatter, patron dell’omonima tenuta bolzanese -. Anche se non era mai all’altezza dei suoi cugini tedeschi, alsaziani e austriaci. Ecco perché decisi di abbandonarlo e concentrarmi esclusivamente sugli altri vigneti familiari”. Il desiderio di produrre un “Signor Riesling”, però, non si è mai spento. “Un giorno - racconta Foradori Hofstatter - confessai a Nik Weis, uno dei più blasonati vignaioli della Mosella, l’intenzione di produrre un Riesling come si deve in Germania. Qualche tempo dopo m’informò della possibilità di entrare in società con lui e l’imprenditore Johannes Fischer. Cosi oggi, realizzando un grande sogno coltivato nel tempo, sono socio al 30% della tenuta Dr. Fischer e proprietario di buona parte dei vigneti. Al punto che imbottigliamo con buoni risultati in termini di vendita”. Una performance economica che si aggiunge al giro d’affari registrato nel 2015 grazie alla Tenuta Hofstatter: otto milioni di euro, con un incremento di fatturato del 10% rispetto all’anno precedente. Ricavi ottenuti attraverso la produzione di 850mila bottiglie. A suscitare maggiore interesse sono due vini in particolare: Gewurztraminer (speziato di Termeno) e Pinot nero. “Se siamo competitivi sul mercato - precisa il titolare dell’azienda vitivinicola altoatesina - è perché beneficiamo almeno di tre importanti caratteristiche. La prima è non produrre vini anonimi, ma bianchi e rossi capaci d’emozionare durante una cena intellettuale tra amici. La seconda riguarda i prezzi non elevati, in linea con quelli praticati in Alto Adige. La terza è potersi avvalere del prezioso contributo offerto da uno straordinario ambasciatore del vino: il turismo”. Non manca, però, anche l’attenzione verso gli investimenti. “Ogni anno - aggiunge Foradori Hofstlitter - impieghiamo il 5% del fatturato per incrementare l’automazione dell’imbottigliamento e sostituire qualche botte”. Un’attività compiuta tenendo d’occhio anche lo sviluppo dell’export. “Il 30% degli affari arriva dall’estero - conclude Foradori Hofstatter -. In particolare da Germania, Canada e Maldive. Pronti ad aprirci a nuovi mercati”.

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