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Corriere della sera - DiVini

L’Oltrepò di Gabriele Moratti dedicato al nonno Angelo … Di lui il padre, Gianmarco Moratti, il petroliere che per tutta la vita ha aiutato con il suo tesoro la comunità di San Patrignano, diceva: “Ho insegnato a miei figli a fare gli imprenditori come me, non a specializzarsi in qualche campo, perché alla fine rischi sempre di trovare uno specialista più bravo di te”. La madre, l’ex sindaco di Milano Letizia, nelle cene con gli amici nella casa adornata con sculture moderne e quadri antichi con vista sul Duomo, fino a poco tempo fa raccontava i sticcessi del figlio nella moda, da direttore creativo del marchio Redemption, uno stile rock. Gabriele Moratti, il nipote del mitico presidente dell’Inter Angelo, ha preso alla lettera il consiglio del padre: possiede una holding, Stella, che si occupa di design e cinema oltre che di moda. E adesso anche di vino. Con due cantine, Castello di Cigognola, nel tormentato Oltrepò Pavese, e Isteddu, in Sardegna. Il Castello era rinato per la passione di Gianmarco. L’aveva acquistato dopo che il padre della moglie, Paolo Brichetto, l’aveva venduto dopo la prigionia a Dachau, quando tornò in Italia ridotto a uno scheletro di 40 chili. Moratti, dopo anni trascorsi a curare le nuove viti, nel 2018 ha prodotto con Riccardo Cotarella un Nebbiolo straordinario, chiamandolo “Per Papà”. Ora, scomparso il padre, Gabriele Moratti ha scelto un’altra strada, puntando sul Pinot nero e sulle bollicine. “Abbiamo scelto”, racconta, “di investire sull’uva simbolo dell’Oltrepò Pavese, di cui vogliamo offrire un’espressione autentica, profondamente. Quest’angolo di Lombardia non ha nulla da invidiare ad altre zone più celebri per il Metodo Classico, sia in Italia che all’estero”. Moratti ha a disposizione 28 ettari di filari, che arrivano fino a 350 metri d’altitudine. Con l'enologo Federico Staderini e l’amministratore delegato Matteo Baldi, ha messo a punto una gamma con quattro etichette Metodo Classico Oltrepò Pavese Docg: la Cuvée More, in versione Brut e Pas Dosé, la Cuvée Dell’Angelo, il Rosé. Su tutte campeggia svolazzante il nome Moratti. La bottiglia con più personalità è la Cuvée dopo 72 mesi trascorsi sui lieviti, è guizzante e adatto, come diceva Angelo Moratti del suo ruolo di presidente dell’Inter, a “spargere felicità”.

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