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Corriere Della Sera / Io Donna

Momento divino - un racconto ... Per grazia ricevuta... Un secondo di ritardo e quel corpaccione... Una domenica mattina, una mia amica che abita a Noto si alza con comodo e va a comprare i giornali. È quasi mezzogiorno. Si ferma al bar, per prendere la solita granita di caffè. Solo che è in corso una degustazione di vini rossi. La mia amica si lascia tentare. Un bicchiere di un “bordolese di media struttura”, seguito da un bis per riassaporarne ilgusto. Poi va a fare due passi sul Corso, a quell’ora molto affollato. La mia amica, donna di poche parole sempre assorta nei suoi pensieri artistici (disegna ceramiche), cammina senza fretta, salutando i conoscenti con una smorfia che vorrebbe essere un sorriso. A un tratto, lo sguardo reso impreciso dal vino, le pare di scorgere l’unico uomo del paese che le sia sempre piaciuto (lei, di solito, si innamora di uomini lontani, maschi continentali): l’inavvicinabile marito della sua dentista. Mentre lei era a Parigi per una fiera, pare che la coppia, già di per sé litigiosa, sia esplosa in modo irreversibile e Antonio, questo il nome del fascinoso esemplare umano, sia tornato a dormire dalla madre. Alla mia amica sembra che lui la stia osservando con intensità voluta, e che addirittura si porti il pugno destro al cuore e faccia segno di batterselo, come per segnalarle l’emozione che prova. La mia amica accelera il passo. Vuole capire: vino o realtà? Ma a un tratto qualcosa la colpisce in testa, come arpionandola, e la trascina per terra. Si trova sdraiata sul selciato, coi passanti a fare capannello. Cosa succede? Mezza tramortita, incapace di rialzarsi, riesce solo a pensare: “Non voglio che Antonio mi veda così” e si aggiusta la gonna. La vecchia maestra del paese, un donnone di ottanta chili, giace distesa alle sue spalle. La gente accorre. Accorre anche Antonio, che aiuta la mia amica a rialzarsi, e la tocca dappertutto con la scusa di capire se ci siano ossa rotte. Sono passati due anni. Per grazia ricevuta, la mia amica è viva e vegeta: si è salvata perché, accelerando il passo verso Antonio, è sfuggita per un pelo alla traiettoria della suicida, che così l’ha colpita solo di striscio, coi piedi. Un secondo di ritardo, e quel corpaccione l’avrebbe centrata in pieno. Bordolese provvidenziale: la spinta del vino ha fatto sì che la fine di una vita diventasse la nascita di un amore.

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