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Corriere Della Sera / Magazine

Giramenti di Testa ... L’ultima sua uscita è stata contro la sinistra snob che vuole il vino buono solo per i ricchi. Sinistra snob? Ma da che pulpito... Essere Chicco Testa. Non la persona (che non conosciamo), ma il personaggio, così come si manifesta nei media. L’ultima sua uscita è stata contro la sinistra snob, elitaria, che vuole il vino buono solo per i ricchi. Sinistra snob? Ma se c’è uno che sembra l’esponente tipico della sinistra snob o radical chic o gauche caviar è proprio Chicco Testa, frequentatore di Capalbio, grande amico di Francesco Rutelli (che lo ha spesso sponsorizzato per cariche prestigiose), socio del Circolo Aniene, quello presieduto da Giovanni Malagò. L’ultima intervista al Corriere, a Fabrizio Roncone, l’ha rilasciata mentre andava a cavallo, da Manciano verso il mare. Altro che Maremma maiala: Maremma cavalla!
Chicco Testa se l’è presa con un articolo di Carlin Petrini che paventava i pericoli di una sovrapproduzione di barolo, liquidando le argomentazioni come chiacchiere:
“Hai prodotto tanto vino buono? Be’, fammelo bere subito e fammelo pagare poco. Punto e basta”. Se invece di andare a cavallo, Testa facesse un giro nei1e cantine del Monferrato scoprirebbe che sono stracolme di buona barbera, invenduta almeno dal 2005, nonostante il prezzo: 0,50 euro al litro! L’intervento di Petrini, a difesa soprattutto dei piccoli vignerons, non faceva una grinza e solo la non conoscenza della materia (mercato, disciplinare, invecchiamento ecc.) ha permesso a Testa di scrivere un sacco di corbellerie. I giramenti di Testa: prima combatte l’energia nucleare e poi se ne fa promotore. Prima è presidente di Lega Ambiente e se la prende con l’Enel e la centrale di Montalto di Castro; poi è deputato per due legislazioni nelle file del Pci e del Pds; poi è presidente dell’Acea, l’azienda comunale dell’energia di Roma; poi è presidente dell’Enel (la sua ossessione); poi Managing Director di Rothschild, poi presidente di Telit; poi azionista e presidente di EVA, società che costruisce impianti idroelettrici e fotovoltaici. Il sospetto è che l’attacco al barolo nasca da un precedente articolo di Petrini contro i pannelli solari che stanno invadendo le campagne: “Il fotovoltaico rischia di fare danni quali erosione dei suoli, perdita di fertilità, di terreni agricoli, di biodiversità, cibi e sovranità alimentare”. Tu chiamalo, se vuoi, conflitto d’interesse. Essere Chicco Testa: se Berlusconi stravince le elezioni è anche perché la sinistra...

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