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Corriere Della Sera / Sette

Qui bevi il vino che ti porti da casa ... portarsi il vino (o la birra) da casa al ristorante. L’idea era semplice ed è diventata l’ultima tendenza per uscire a cena a New York senza bucare il portafoglio con gli alcolici, moltiplicatori poco sostenibili del conto finale. Basta mettere la bottiglia sul tavolo e il cameriere la stapperà. Sono già una cinquantina i ristoranti BYOB (bring your own beverage). Li riconosci dalla coda: non si accettano prenotazioni, quindi una mezzoretta di attesa (vino alla mano) non la toglie nessuno. Sono posti “cozy’, come chiamano da queste parti quelli dove ti senti a casa, per cucina e ambiente. A Soho c’è La Sirène (25 coperti), nel Village Tartine, rifugio di Gwyneth Paltrow, o Chez Brigitte, aperto negli anni ‘60 da una marsigliese in fuga. Qualcuno, come Cafe Loup, chiede la “corkage fee” una “tassa di stappo” di 12 dollari per aprire la bottiglia, ma il “gioco” vale sempre la candela. A New York si moltiplicano enoteche dove trovare per una decina di dollari (un decimo dell’equivalente al ristorante) vini californiani, australiani o italiani. I più spiazzati sono i turisti che non conoscono le regole del gioco e sono costretti a chiamare i delivery che a prezzi (punitivi) consegnano la bottiglia in una sorta di take away al contrario. La formula conviene a tutti. I BYOB non hanno la licenza per vendere alcolici e hanno trovato un modo per essere comunque sold-out.

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