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Corriere Della Sera / Style

L’indirizzo ... Venezia: sull’isola sconosciuta... Una sola cascina, un vaporino, un orto antico. Per dormire, comodi e a poco, come nel 1300... Venezia, in primavera, regala atmosfere ricercate, elettrizzanti, mai scontate. Si aprono palazzi aviti, giardini segreti, chiostri inaccessibili. Un omaggio al popolo dell’arte che sciama tra calli e ponti, interrogandosi sulla luce estatica del Tintoretto e sugli scenari dei linguaggi contemporanei. Debutta il 4 giugno ILLUMInazioni, la 54esima Esposizione internazionale d’Arte. E con la Biennale è la città intera a trasformarsi in una babele di eventi e luoghi tutti da vedere: dall’arte povera della gallerista Ileana Sonnabend, alla Collezione Peggy Guggenheim, al giardino-labirinto dedicato a Luis Borges sull’isola di San Giorgio Maggiore. La notte è avvolta nella quiete di un’altra isola, quella di Mazzorbo, là dove si assiste a un tramonto di silenzi e frotte di cigni immobili nelle acque del Parco della Laguna. Qui è tornata a risorgere una delle antiche vigne murate veneziane, oggi tra i dieci luoghi al mondo da vedere secondo l’“Huffington Post”. Qui, dietro le quinte della Tenuta Venissa, c’è la famiglia Bisol, che ha recuperato il vigneto che circonda il campanile trecentesco piantando la Dorona, un vitigno veneziano del XV secolo. Un rifugio lontano dalla mondanità e dalle kermesse artistiche. Le atmosfere sono rarefatte, sono le luci morbide della Laguna e la passione per le cose semplici a conquistare il bel mondo che fa la spola tra Punta della Dogana e i vernissage sul Canal Grande. Tra i tavoli i piatti della chef Paola Budel, allieva di Gualtiero Marchesi e Albert Roux, e un’attenzione tutta particolare ai prodotti dei contadini: dall’orto della tenuta arrivano ogni giorno biete, piselli e castrature, mentre il pesce è quello della Laguna e dell’Alto Adriatico. L’ostello, nell’antica casa padronale, regala serenità. Nessun orpello, qualche tocco di design e tanta attenzione allo spazio e ai colori. Solo sei camere, e finestre che si aprono sul canale di Mazzorbo. Al mattino, per colazione, frutta fresca e pane fatto in casa nelle vigne.

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