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Corriere Della Sera

Inferno e Sforzato, dove il vino è leggenda: in Valtellina, tra i vignaioli di montagna. Visite e mostre in occasione di "Cantine Aperte" ... La fatica dei vignaioli si legge nella montagna incisa dai terrazzamenti dove vigneti improbabili hanno fatto la storia enologica di questi luoghi. Ma proprio la storia di questa terra si è presa la rivincita e ora, dopo stagioni di sofferenza, fa marcia indietro. Produrre Sforzato, Grumello, Sassella, Inferno vuole diventare un vanto. La leggenda di questo vino, Nebbiolo al 95 per cento, qui chiamato Chiavennasca, in dialetto vuol dire uva da vino, con quell'avvio di 110 giorni d'appassimento prima di essere messo in botte, sta per cambiare corso. Non più vino per le tavole della vicina Svizzera, ma risoluzione strategica per chi nel nostro Paese si sta battendo nel nome della qualità. Poi spazio ai mercati internazionali. Un caso? In questi giorni Carlo Alberto Panont, direttore del Consorzio Valtellina, è a Londra. La missione è semplice, nella sua natura, far conoscere al sultano del Brunei l'opulenza dello Sforzato, complicata invece nella sua essenza, convincere gli inglesi a portarlo in tavola. «A Park Lane - dice Panont - hanno capito che il Barolo costa troppo e noi non ce lo siamo fatto dire due volte». Da Chiuro a Teglio, fino a Tirano, le piccole cantine sembrano santuari dove il profumo dei fiori di campagna si mescola con la laboriosità dei vignaioli. I leader non mancano. Quello storico, la tenuta dei conti Sertoli Salis, con palazzo cinquecentesco visitabile nel porticato d'ingresso, la corte della meridiana, il salone d'onore. L'azienda vinicola ha tradizioni che risalgono al 1665, quando il nobile Giovanni Salis Von Zizers, podestà grigione e governatore della Valtellina, riforniva importanti famiglie svizzere. Oggi è il conte Cesare, che mette in bottiglia un pregevole Sforzato Canua '98, a tenere alta l'immagine. E poi quella cantina magica di Nino Negri a Chiuro, dove lo Sforzato, ancora lui, sembra dimorare così bene da rivendicare una robusta unicità. L'enologo, Casimiro Maule, da circa trent'anni ha sposato questa terra. Accettando gli spigoli di luoghi dove per «troppo tempo - confida - è mancata la dignità del lavoro». Da terreni poveri, fatti di sassi e dove l'acqua scivola via quasi per beffa, sono nati bicchieri eccellenti. Per esempio dal vigneto Grumello Sasso Rosso, tra Sondrio e Montagna, vicino ai ruderi del castello che il Fai sta ristrutturando, e dal vigneto Fracia, al confine con Teglio, 6 ettari appena, che danno 20 mila bottiglie. Due cru che hanno portato la cantina Negri con i suoi 36 ettari, in posizioni di prestigio con l'elegante Sforzato 5 Stelle. E ancora il rosso, generoso, Inferno Mazer, allevato nella vigna chiamata «I due gironi». Maule, che è anche presidente del Consorzio, gongola. E’ in arrivo la seconda Docg: dopo Valtellina Superiore, ecco Valtellina Sforzato. Primo caso nella stessa zona di produzione per 850 ettari. Qui, dove le bottiglie prodotte sfiorano in tutto i 3 milioni per un giro d'affari di 14 milioni di euro, altri produttori crescono. Come l'innovatore Domenico Triacca a Villa di Tirano, il dinamico Peppino Rainoldi di Chiuro e il suo Fruttaio Ca' Rizzieri, i fratelli Bettini, Fay e Plozza. A tavola, bresaola, bitto, formaggio stagionato sino a dieci anni, e il violino di capra della Valchiavenna, rendono goloso il buongustaio. Sarà possibile degustare e provare questi prodotti tra due domeniche, il 26 maggio, nei giorni dei dieci anni di Cantine aperte. Otto le aziende coinvolte in Valtellina tra assaggi e mostre di pittura.

Da non perdere

I filari sospesi nel vuoto ... La Sassella è uno dei più bei vigneti del mondo, è una specie di promontorio di roccia, propaggine delle Alpi Retiche, che si tuffa nell'Adda. Un capolavoro creato dalla natura e dal lavoro di generazioni di viticoltori che si sono rotti la schiena per costruire i muretti a secco e per lavorare le microscopiche vigne di chiavennasca (una varietà di nebbiolo), fazzoletti di terra che paiono sospesi nel vuoto. Fossimo in Francia questo patrimonio sarebbe tutelato. Invece qui tutto ha rischiato di andare a catafascio, travolto dai costi impossibili. Se la Sassella sta rinascendo a nuova vita, se il Sassella Valtellina Superiore è divenuto un vino Dogc di grande qualità, molto lo dobbiamo a Casimiro Maule enologo della Negri (Chiuro, tel. 0342/483103). Il suo Sassella Le Tense è esemplare, dal bel colore rosso intenso, fruttato e austero. Ottima l'annata 1997, ormai esaurita, buona la 1998, molto buona la 1999 che esce ora.

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