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Corriere Della Sera

Le vie del gusto - Siracusa dà il via alla vendemmia con un rito notturno … Sorriderebbe anche la buonanima del barone Antonino Pupillo di questa vendemmia alla rifriscata, al fresco della sera. Un sorriso, s' intende, benevolo verso il nipote Nino, che delle vigne di moscato di Siracusa, in contrada Targia, ha ri lanciato forza e qualità. Quasi cent' anni dopo. Strano destino quello dei due personaggi. Stesso nome, stessa azienda, stessa passione. Il primo a creare la tenuta che vantava uno dei più antichi vitigni d' Europa, l' altro a recuperare un patrimoni o destinato all' estinzione per errori e disamore. «Ma la terra è qualche cosa che si attacca addosso», confida oggi Nino Pupillo, signore del rilancio. E rammenta come a volte, qui, è facile far passare le ore ascoltando il rumore del vento e del ma re. Faranno più chiasso, domenica, i vendemmiatori tra i filari di queste vigne imprigionate dalla Storia. Platone vi ha soggiornato, è finito in prigione, ma ha avuto modo di bere quel moscato. Così come questa terra ha sempre dato ospitalità pur ma l sopportando le angherie del re Pollio, del tiranno Dionigi e qualche secolo dopo, le cinque torri del Solacium di Federico II di Svevia. Tutto ricorda. Anche il nome dei vini prodotti da questa vendemmia notturna, che apre la stagione, il Pollio, d a uve leggermente sovramature, i cui processi di produzione ancora in uso a Siracusa erano gli stessi descritti da Esiodo e Omero e il Solacium, da uve appassite sulla pianta, riportano sempre a questa dolce, è il caso, ossessione della Storia. «In realtà - ammette Pupillo, agronomo - è una immensa piacevolezza. Il recupero, dal ' 93 al ' 97, ci ha permesso di aumentare gli ettari da uno a 11; le bottiglie prodotte sono 20 mila, e ora aspettiamo la nuova cantina». Il rito notturno arriva mentre l' Unione italiani vini annuncia che la vendemmia 2002 frutterà 50,7 milioni di ettolitri, molto vicina al minimo storico (50,6) del ' 97. Appena qualche giorno dopo, a Contessa Entellina, nella valle del Belice, Sicilia occidentale, la tenuta di Don nafugata celebrerà la sua vendemmia notturna. «Siamo passati dalla curiosità alla credibilità», ama ripetere il patriarca Giacomo Rallo. Non è tutto. I Rallo hanno compiuto un piccolo miracolo. Hanno saputo, in questi anni, coniugare ambiente e produ zione. La quinta vendemmia sotto le stelle saluterà il nuovo impianto fotovoltaico per la produzione di energia pulita da utilizzare in cantina. La festa tra i filari altro non è che un modo per recidere i grappoli nel suo attimo migliore. Così da ma ntenere profumi e salubrità. Abbattendo anche i costi della refrigerazione che, operando in condizione di sole e calura, sarebbero esagerati. Se ne era accorto nel ' 98 il talentuoso enologo di quella stagione, Vincenzo Bambina, dopo un viaggio in Au stralia. La raccolta di uve Chardonnay destinato a due splendide etichette, La fuga e Chiarandà del Merlo, richiama l' impegno in vigna delle donne di casa: Gabriella Rallo, vent' anni fa, fu lei a riproporre lo Chardonnay in Sicilia. Tradizione assi curata, in azienda, dalla figlia Josè, stregata da passione e ricerca della «qualità estrema». Una febbre che alimenta altri talenti: Adele D'Alì, a Marsala, ha recuperato le secolari saline riprendendo a produrre un pregiato sale marino e il medico Maria Caterina Burgarella, che alla Fontanasalsa di Trapani mette in bottiglia un delizioso olio extravergine. (arretrato del "Corriere della Sera" del 2 agosto 2002)

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