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Corriere Della Sera

Nasce l’Università del Gusto ... Il gusto, quello per la buona cucina, dei sapori che si stanno perdendo, può nascere anche all’Università. Ne è convinto Carlin Petrini. «Anzi deve», precisa il creatore di Slow Food, ovvero l’arte del mangiare lento. «Per riprendere quel filo, ormai reciso, che ha legato per tante generazioni il sapere delle nonne a quello dei giovani», puntualizza l’ostinato numero uno del movimento, nato a Bra nel 1986, che oggi coinvolge 70 mila persone nel mondo in oltre 80 Paesi. A Pollenzo, antico sito romano, a due passi da Bra e dalle Langhe, nella reggia che fu dei Savoia, in ristrutturazione, nasce questo luogo del sapere gastronomico, unico al mondo. «La cultura generalizzata ha relegato cibo e vino in un limbo folcloristico che non può essere condiviso». Territorio, rispetto dell’ambiente, mangiare sano, qualità della vita, ecco che cosa sta a cuore a Petrini. Allora se mondo accademico e istituzionale guardano con sospetto questa semplice e insostituibile linea, Slow Food, l’Università se la crea. Coadiuvato dalle Regioni di Piemonte ed Emilia Romagna, ispirate da un principio libero che non «può essere né di destra né di sinistra», contro l’omologazione del gusto, come considera Petrini. Due saranno i corsi di laurea, dal settembre 2004: Scienze gastronomiche e Agroecologia. Il progetto fa capo all’Agenzia di Pollenzo spa, 15 milioni di euro di capitale. Alla reggia piemontese sarà affiancato, per corsi e stage, il palazzo ducale di Colorno (Parma). Sessanta gli studenti, da tutto il mondo, 15 gli italiani, per ogni anno. La laurea breve, 3 anni, sarà completata da altri due con master territoriali, a tema. Iscrizione: 15 mila euro. Tra i docenti, i master of wine Hugh Johnson e Jancis Robinson. L’Università avrà anche albergo, ristorante e Banca del vino. Piacere e sapere si avviano così stimolati dal lavoro di Slow Food che, con i presidi del gusto, ha salvato nel nostro Paese, circa cento preziose produzioni agroalimentari di nicchia.

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