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Corriere Della Sera

Da Botta a Renzo Piano: i grandi architetti firmano le nuove cantine. A Suvereto inaugurata Petra, l’arena di marmo dei Moretti E la Val di Cornia rilancia vini e cucina dei borghi medievali ... La «cattedrale del vino» sovrasta la collina di San Lorenzo, cuore della Val di Cornia, nella maremma livornese. Un po’ arena neoclassica, un po’ tempio azteco, ma anche fiore e simbolo della fecondità, la costruzione di ottomila metri quadrati su tre piani dell’architetto Mario Botta, domina su trecento ettari (più di 90 coltivati a vigneto) dell’azienda agricola Petra dell’imprenditore bresciano Vittorio Moretti. E nessuno, da lontano, direbbe che quel monumento di marmi rosa di Verona e bianco di Carrara, intrecciati come antichi tessuti, è una cantina, supertecnologica, dove le uve merlot, sangiovese e cabernet sauvignon si trasformano nei vini della Val di Cornia. Ieri pomeriggio la grande cantina - «la più bella del mondo», l’ha definita il critico d’arte Philippe Daverio - è stata inaugurata. Grande evento, con 1.500 invitati, e spettacolo multisensoriale. Ci ha guadagnato l’occhio, quando gli invitati sono saliti sui cento scalini che portano alla sommità della costruzione, tra due filari di olivi sul tetto, oppure sono entrati nelle suggestioni della galleria nella collina sino a una parete di roccia friabile con luci soffuse e colorate, dove riposano le botti. Ma anche l’orecchio ha goduto nello «spazio museo», destinato a feste, ritrovi ed eventi culturali, ieri allietato dal concerto della soprano Cecilia Gasdia. La cantina e l’azienda, costata alla famiglia Moretti 30 milioni di euro, sono un esempio di cultura, arte, gusto e imprenditorialità e seguono, ampliandola e arricchendola di stimoli, la scuola francese. Non sarà il solo. Poco più a sud, nella Maremma Grossetana, nella doc di Monteregio, sta per sorgere un’altra cantina d’autore, firmata da Renzo Piano. Il progetto è nato grazie a una joint venture italo-francese, capitanata da Paolo Panerai, giornalista, editore e produttore di vino. All’Elba, nella produzione dell’aleatico (tenuta delle Ripalte, comune di Capoliveri), è l’architetto Tobia Scarpa a pensare a una cantina da dedicare a Pier Mario Meletti, produttore del Bolgheri classico. E sempre in Toscana, nel Pisano e nel Lucchese, l’architetto Tiziano Lera sta progettando cantine e frantoi-monumento. In attesa, il «tempio» di Petra domina la Val di Cornia, terra di gusti e di tesori paesaggistici da scoprire tra mare, colline e parchi minerari, incantevole quello di San Silvestro. Suvereto è un antico borgo medievale ancora intatto dove mangiare stupendi piatti di cacciagione, la famosa testa di cinghiale da affettare come un salame. A Campiglia, un’altra perla, sono le zuppe di farro e cereali a deliziare il palato. A Sassetta, poi, sono appena iniziati i festeggiamenti di ottobre, che per tre domeniche (a partire da oggi) porteranno in piazza prodotti tipici annaffiati da vini locali. E infine il pesce. Perché la Val di Cornia (e pure i dintorni) significa anche mare. Come quello di San Vincenzo, in rapida ascesa, oppure Baratti e anche alcune località della vicina Piombino, dove al posto delle ciminiere sta nascendo un turismo ecocompatibile.

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